Monastero di Santa Chiara, concluso il progetto Fai
Nella chiesa di Oristano diventata “Luogo del cuore” l’inaugurazione del totem digitale per le visite guidate
Oristano L’Abbadessa suor Chiara Demurtas, nell’annunciare che la chiesa dall’8 dicembre in poi sarà aperta tutti i giorni dalle 16 alle 18, esprime la profonda contentezza di veder realizzato il desiderio suo e delle sue sorelle Clarisse: «Grazie al Fai e a coloro che hanno contribuito, da questo momento la nostra casa e il vasto e vario patrimonio religioso, artistico e storico che conserva saranno valorizzati e conosciuti in modo sempre più approfondito. Il nostro Luogo del Cuore è diventato il Luogo del Cuore di tutti».
Domani 7 dicembre nella chiesa di Santa Chiara a Oristano si celebra la conclusione del progetto Santa Chiara DTrecento. Ricostruzione virtuale per la conoscenza e valorizzazione del monumento medievale, realizzato nell'ambito del programma nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Per la prima volta sarà attivato e lasciato a disposizione dei visitatori per l’intera giornata – dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 – l’innovativo totem digitale interattivo volto a offrire un'esperienza immersiva e approfondita sulla storia e sul patrimonio artistico e spirituale della chiesa e del monastero. Per l’occasione, saranno presenti il comitato scientifico, il gruppo degli studiosi e tecnici che hanno realizzato i contenuti inediti e i rappresentanti del FAI regionale e locale, che insieme mostreranno le peculiari caratteristiche e le potenzialità del totem e illustreranno il notevole lavoro corale svolto in questi mesi. L’inaugurazione del totem è la fase finale di un percorso che ha avuto inizio nel 2022, quando le Clarisse Urbaniste candidarono il loro monastero all’XI edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”. Fu attivata una rete di persone che si impegnarono per la raccolta delle firme, per la quale furono fondamentali anche le Giornate FAI d’Autunno del 2022, di cui il monumento fu protagonista: l’apertura eccezionale del monastero permise di attrarre una maggiore attenzione e un incremento importante del numero di voti, portando a uno straordinario risultato in circa 45 giorni e cementando una proficua collaborazione con la Delegazione FAI di Oristano.
Grazie al voto di 8.094 persone il monastero di Santa Chiara ottenne il primo posto nella classifica dei luoghi più votati in Sardegna e il 30° posto nella classifica nazionale, su oltre 39mila candidature. A seguito dell’eccezionale risultato, questo “luogo del cuore” poté proporsi per la seconda fase, il Bando per la selezione di progetti di restauro o valorizzazione che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento a favore di tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, aggiudicandosi il contributo messo a disposizione dal programma per il progetto Santa Chiara DTrecento. Il totem consentirà al pubblico di conoscere e approfondire, attraverso rappresentazioni digitali tridimensionali, la fase trecentesca della chiesa, ormai non più visibile dopo gli interventi strutturali di restauro all’inizio del Novecento. I visitatori potranno “manipolare” i modelli 3D dei più significativi elementi storici e architettonici originari del complesso – come l’epigrafe del 1348 della sepoltura di Costanza di Saluzzo, le sette mensole lignee della fabbrica trecentesca e il modello della stessa chiesa. Avranno a disposizione trenta schede di sintesi per scoprire l’evoluzione storico artistica del monumento dalla fase antica a quella moderna, nonché accedere virtualmente ad alcuni ambienti del monastero preclusi al visitatore, poiché è clausura. Ci si potrà muovere nelle varie sezioni della Storia della chiesa, del tour virtuale e delle schede esplicative dei singoli punti di interesse, come quella dedicata all’affresco trecentesco riprodotto con immagini ad altissima risoluzione, che consentiranno una “navigazione” su tutta la superficie pittorica e spiegheranno le fasi di realizzazione andando a ritroso nei secoli. Si potranno così vedere in dettaglio le immagini del dipinto degradato scoperto soltanto agli inizi del 2000, delle analisi diagnostiche e degli interventi di restauro effettuati. Si potranno “leggere” le immagini rappresentate con specifiche descrizioni, che aiuteranno il visitatore ad individuare le scene e i personaggi dipinti. I contenuti informatici digitali offerti dal totem sono stati realizzati a partire dalle fonti storiche e materiali e dai dati della struttura esistente ottenuti attraverso l’utilizzo di tecniche innovative come l’uso della camera sferica ultra-HD per la realtà virtuale, la fotogrammetria aerea supportata da rilievi diretti e le riprese col drone per la ricostruzione di modelli tridimensionali. Particolare attenzione è stata data alle nuove scoperte documentali intervenute nell’ultimo anno, che permettono di definire con maggior cura la storia del bene, i dettagli sulle opere d’arte che custodisce, la vicenda delle Clarisse Urbaniste, che dal 1343 vivono nel monastero, e il legame fondamentale tra questo luogo e la città di Oristano. Inoltre, l’innovativo totem della Chiesa di Santa Chiara sarà virtuoso dal punto di vista dell’accessibilità, in quanto la schermata è adatta ad ogni tipologia di utente, che potrà interagire nelle differenti aree dello schermo touch, nonché avere la possibilità di manipolare i contenuti dalla parte bassa e quindi garantire la fruizione a tutti. I testi saranno leggibili in italiano e inglese, selezionabili dalla schermata iniziale che avrà come logo “animato” una riproduzione tridimensionale del più antico sigillo del monastero, oggi non visibile al pubblico e custodito in archivio per la sua fragilità.
Il progetto è stato coordinato da Andrea Pala, professore di Storia dell’arte medievale presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali nella Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari, supportato da Vincenzo Bagnolo, professore di Disegno presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura (DICAAR), Nicoletta Usai, professoressa di Storia dell’Arte Medievale presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali nella Facoltà di Studi Umanistici di Cagliari e Rossella Sanna, architetto progettista dei lavori di restauro di Santa Chiara, e in partenariato con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari. «Il progetto Santa Chiara DTrecento è nato innanzitutto dalla necessità di far conoscere alla società civile più estesa la complessa vicenda storica e artistica dell’edificio medievale e di quello moderno», ha affermato il professor Pala. Santa Chiara DTrecento è stato uno dei 23 progetti selezionati a livello nazionale al Bando “I Luoghi del Cuore” e ha beneficiato del finanziamento di FAI e Intesa Sanpaolo e del cofinanziamento dell’amministrazione comunale di Oristano. Il capodelegazione del FAI di Oristano, Bruna Bianchina, afferma con entusiasmo: «La conclusione di questo percorso segna un momento di grande importanza per la fruizione della Chiesa: l’intervento del FAI e l’attiva volontà delle Clarisse hanno permesso l’apertura giornaliera della chiesa in orari non solo dedicati al culto. Saranno moltiplicate le occasioni di accesso, permettendo a un numero maggiore di persone di apprezzarne le peculiarità e l’importanza».