La Nuova Sardegna

Oristano

L’evento

Una mostra celebra i cento anni della diga sul Tirso

di Michela Cuccu

	Un'immagine d'epoca della costruzione della diga Santa Chiara
Un'immagine d'epoca della costruzione della diga Santa Chiara

Giovedì 18 dicembre l’inaugurazione dell’esposizione fotografica sullo sbarramento di Santa Chiara e un convegno sull’ingegnere Angelo Omodeo

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Oristano Una mostra fotografica e un convegno celebrano i cento anni della vecchia diga Santa Chiara, il primo sbarramento sul fiume Tirso. L’appuntamento è per domani, giovedì 18 dicembre, all’hotel Mistral 2, dove alle 18 sarà inaugurata la mostra (sarà visitabile sino al 19 gennaio). Esposte in parte sino a domenica all’Hotel Palazzo Tirso a Cagliari, dove ebbe sede la Società Elettrica Sarda, le foto della diga provengono quasi per intero dall’archivio di Felice Costamagna, ingegnere piemontese, direttore del cantiere di Santa Chiara, commissionate con il fratello Andrea – direttore amministrativo – per conto della Società Elettrica Sarda (SES) che all’epoca gestiva quasi tutta la partita della produzione di energia in Sardegna. Alla sua morte, furono lasciate in eredità a Felice Italo Pisu e, alla scomparsa di questi nel 2011 sono passate ai figli Aldo, Lino e Sandro, i quali, una volta acquisite le stampe in digitale, le hanno rese disponibili per la pubblicazione e la fruizione.

Le stampe sono una parte delle sessanta immagini complessive arrivate in Sardegna da Torino e costituiscono il racconto in divenire dell’edificazione della diga di Santa Chiara a Ula Tirso. Le stampe originali, in buono stato di conservazione, sono per lo più nel formato 22X16. Rimandano a scatti eseguiti tra il 1920 e il 28 aprile 1924, realizzati all’interno di varie campagne fotografiche e sono in parte anonimi. Uno dei fotografi coinvolti nel lavoro di documentazione è stato sicuramente Mario Pes, olbiese deceduto a Cagliari nel 1963, dopo aver lavorato per le Ferrovie Complementari della Sardegna. Suoi sono gli scatti che documentano la demolizione nel vecchio villaggio di Zuri e la ricostruzione, nell’altipiano, della chiesa romanica di San Pietro. Al Mistral 2 viene esposta anche un’opera dell’illustratore Giulio Cisari (Como 1892 - Milano 1979) dal titolo La diga di Santa Chiara d’Ula, con la quale nel 1934 l’artista partecipò alla XIX Esposizione internazionale d’arte di Venezia.

Subito dopo l’inaugurazione, nella sala dello stesso hotel di via XX Settembre, Andrea Saba terrà la conferenza su Angelo Omodeo, aggiornando sugli studi che hanno preceduto e seguito la sua fondamentale opera di raccolta degli scritti dell’ingegnere lombardo, nel 2004 per l’editore Laterza. Saba – dottore di ricerca in storia, impegnato in progetti di storia ed educazione civica per le scuole dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia – riempì un vuoto negli studi su Omodeo vent’anni fa, rilevato dallo stesso professor Piero Bevilacqua che fu tra i primi a mettersi sulle tracce della pur importantissima figura dell’ingegnere, chiamato a costruire dighe in mezzo mondo, dal Canada al nord Europa, all’Asia. Fu amico di Turati, socialista emarginato dal fascismo, interlocutore di Stalin nella progettazione di grandi trasformazioni nell’allora Unione Sovietica. La mostra fotografica allestita da Cristiana Carta, Fabio Ferrari, Paulina Herrera, Barbara Pinna, Rossella Sanna, grafica e stampa di Sardignaprint, si inserisce nel quadro delle manifestazioni organizzate da Paesaggio Gramsci, associazione presieduta da Umberto Cocco, con il patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali, della Fondazione di Sardegna, del Comune di Ula Tirso.

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