La Nuova Sardegna

Oristano

L’indagine

Farmaci illeciti ai bovini del suo allevamento, imprenditore ai domiciliari

di Alessandro Mele
Farmaci illeciti ai bovini del suo allevamento, imprenditore ai domiciliari

Operazione del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei carabinieri di Sassari

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Oristano Dalla stalla alla tavola, passando per il macello senza alcuna precauzione. Finiva così nei nostri piatti la carne non sicura perché l’allevatore finito ai domiciliari oggi, venerdì 3 gennaio, avrebbe somministrato farmaci ai suoi bovini per poi mandarli alla macellazione anticipando i tempi consentiti dalla legge, la quale prescrive un’attesa minima nel caso in cui gli animali siano stati sottoposti a cure veterinarie. A essere raggiunto dalla misura di custodia cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Oristano è un allevatore della provincia, incastrato dalle indagini condotte dai carabinieri dei Nas di Sassari e di quelli della stazione di Abbasanta. Secondo gli inquirenti, avrebbe somministrato più volte farmaci pericolosi per la salute umana a dei bovini da ingrasso per poi immetterli nel mercato alimentare, quando questi erano ancora in cura e ben prima che fossero decorsi i tempi di decadimento del principio attivo del farmaco.

Non è il solo effetto dell’indagine che ha anche portato al sequestro preventivo di una stalla di transito in provincia di Nuoro, di quattro allevamenti nell'Oristanese, dei quali due non denunciati alle autorità, di 485 capi di bestiame e di una stalla di transito nella provincia di Sassari riconducibile alle attività dell’indagato, in cui vi erano 70 bovini e nella quale sono state rilevate irregolarità sull’identificazione e sulla registrazione degli animali. Il reato contestato è quello indicato all’articolo 440 del codice penale laddove si affronta il discorso dell’adulterazione e della contraffazione di sostanze alimentari. Il provvedimento del giudice si riferisce a una reiterata somministrazione di farmaci pericolosi per la salute umana su bovini da ingrasso, somministrazione della quale non veniva dato atto nella banca dati nazionale veterinaria del Ministero della Salute. Questo è un passaggio obbligatorio e serve per evitare che capi di bestiame sottoposti a cure vengano mandati a macellazione e quindi introdotti nella filiera alimentare senza il rispetto dei tempi prescritti perché il farmaco non abbia effetti negativi qualora venga assunto dall’uomo attraverso l’alimentazione.

La misura cautelare arriva dopo un’articolata attività di controllo svolta dai militari del NAS di Sassari che hanno effettuato una lunga serie di servizi di osservazione e controllo, supportando le azioni sul campo anche con attività tecniche e numerose attività di verifica anagrafica e identificativa di bovini.

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