Consorzio di bonifica, sfida fra Falchi e Corrias
Agricoltori al voto: dovranno eleggere il nuovo presidente dell’ente
Oristano Agricoltori di nuovo alle urne ma questa volta, per l’elezione del nuovo Consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica le liste sono due. Da una parte ci sono Coldiretti e Confagricoltura che insieme propongono la riconferma dell’amministrazione uscente presieduta da Carlo Corrias. Dall’altra, c’è la lista che sembra nata da uno strappo in seno a Confagricoltura, guidata proprio dall’ex presidente nazionale Elisabetta Falchi, la quale però nega l’esistenza di fratture in seno alla confederazione della quale continua a far parte. Meglio allora andare per gradi. Coldiretti-Confagricoltura uniti, è la lista che candida, oltre a Carlo Corrias in quota Coldiretti, anche Tonino Sanna, ex vice presidente del Consorzio e presidente provinciale e vicepresidente regionale di Confagricoltura. Gli altri candidati sono Giancarlo Capraro; Maria Teresa Garau; Anonello Scano; Giovanni Ferrari; Giuseppe Lasi; Antonella Anna Maria Orrù, Cristian Vacca; Walter Mureddu, Gioachino Manca, Tiziano Giovanni Enna, Alessandro Scintu e Giuseppe Solinas. Tutti sono coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
Coldiretti-Confagricoltura uniti ha presentato anche un secondo elenco, espressione dei cosiddetti hobbisti, candidando Giovanni Masala, Carlo Orrù, Pieraldo Madau, Salvatore Chergia, Luciano Broccias, Ivo Spiga e Mario Tiana. È stata battezzata Terra e acqua per il futuro, la lista guidata da Elisabetta Falchi e composta anche da Gian Piero Meli conosciuto come Gianni, Peppino Coa, Ferruccio Diana, Giorgio Scalas, Giacomo Basciu, Gianluca Costeri, Umberto Corrias e Matteo Casula. «Non ci sono state fratture in seno a Confagricoltura: la lista nasce infatti da una differenza di vedute – dice Elisabetta Falchi assessora regionale all’Agricoltura durante la giunta guidata da Francesco Pigliaru –. Avevamo chiesto una rotazione di persone al governo del Consorzio per assicurare pluralità di voci e visioni». Terra e acqua per il futuro ha scelto di non candidare hobbisti. Impossibile almeno per ora ipotizzare come andranno queste elezioni, dove, rispetto al passato, la partecipazione degli agricoltori potrebbe avere un peso rilevante. Cinque anni fa l’affluenza ai seggi fu davvero molto bassa. Votarono infatti appena 438 dei 9.477 aventi diritto, pari ad appena il 4.62 per cento. A votare tra gli iscritti all’albo dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli erano stati 266 su 442 aventi diritto al voto. Mentre gli hobbisti, i non professionisti furono 162 su 9.035 aventi diritto al voto. Il 23 febbraio, quando i circa ottomila consorziati saranno chiamati alle urne, si profila uno scenario completamente diverso rispetto al 2020, quando, in piena pandemia – ai seggi ci si presentava con le mascherine – dopo quindici anni di commissariamento dell’ente, gli agricoltori poterono finalmente eleggere i loro rappresentanti al governo di un Consorzio dal quale, in quanto gestore dell’acqua irrigua, dipende il settore più rilevante dell’economia dell’Oristanese. Questa volta, infatti, sono due gli schieramenti a contendersi la gestione dell’ente. Una situazione diametralmente opposta anche per il presidente uscente Carlo Corrias. All’epoca infatti la lista era una sola: la sua.