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Al via NeuroMLab, per costruire da neurologia sanità futuro
Coinvolge neurologi, infermieri, farmacisti e direttori sanitari
Neurologi, infermieri, farmacisti e direttori sanitari insieme per ‘riscrivere’ la neurologia dei prossimi anni. Facendo di questa disciplina ad alta complessità, in cui la parte prettamente medica e di ricerca non può prescindere dallo sviluppo di soluzioni nella sfera dell’assistenza e della gestione della cronicità, un laboratorio della sanità del futuro. Accade con il NeuroMLab, Neurology Management Lab di Biogen e SDA Bocconi con il supporto della Società Italiana di Neurologia (Sin), iniziativa che prende il via per un secondo biennio. Le malattie neurologiche sono tra le più importanti sfide mediche dei prossimi anni e rappresentano la prima causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, assorbendo risorse stimate in 800 miliardi di dollari nei soli Paesi più industrializzati. Un quadro che la situazione pandemica ha aggravato, rivelando la fragilità del Servizio sanitario in un Paese, l’Italia, che conta oltre 14 milioni di persone con una malattia cronica. Oggi si è vicini secondo gli esperti a rivoluzioni nel trattamento di alcune delle principali malattie neurologiche e neurodegenerative e le neuroscienze saranno nei prossimi anni un importante banco di prova per l’evoluzione e la trasformazione dei sistemi sanitari di tutto il mondo. Per far fronte all’esigenza di innovazione anche nella pratica clinico-assistenziale territoriale è nato NeuroMLab dal 2020. Intorno vi gravitano oltre 150 esperti e il nuovo biennio ha preso il via il 13 ottobre a Milano. Un filone di ricerca su cui si impegneranno gli esperti nei prossimi due anni riguarda la neurologia e il Pnrr, con l’obiettivo di mettere in luce i punti di snodo più rilevanti nel processo di territorializzazione della gestione delle malattie neurologiche. L’altro la misurazione della complessità in neurologia, presentando un insieme di proposte per costruire un sistema di raccolta e condivisione delle informazioni, che tenga conto del contributo di territorio e ospedale nel percorso di cura del paziente. “Il Servizio sanitario nazionale- spiega la professoressa Valeria Tozzi, Sda Bocconi School of Management- è oggi impegnato in uno sforzo senza precedenti per l’implementazione della sanità territoriale nel contesto del Pnrr: le ricerche del Lab mirano a sviluppare nuove evidenze che supportino la definizione di percorsi di cura e di assistenza di prossimità in ambito neurologico”. “Esistono punti di debolezza del nostro servizio sanitario che la recente pandemia ha acuito - aggiunge Alfredo Berardelli, presidente Sin - è necessario modernizzare gli ospedali con nuovi impulsi a innovazione, ricerca e nuovi modelli organizzativi. È necessario anche migliorare l’assistenza territoriale con il potenziamento di reti assistenziali per le malattie neurologiche sia acute che croniche”.