Alghero punta al Guinness con la focaccia ai ricci lunga cinquanta metri
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Il maxi tavolo sul quale è stata sistemata la focaccia lunga 50 metri di fronte al nuovo mercato ittico di Alghero (foto di Andrea Manca) Il mega banchetto ha attratto centinaia di golosi messi in fila dai cuochi e da 19 allievi dell'Alberghiero
28 marzo 2011
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ALGHERO. Davanti a centinaia di curiosi con l'acquolina in bocca ieri mattina Alghero ha conquistato un record planetario: la focaccia ai ricci di mare più lunga del mondo. Cinquanta metri di delizia preparati su un gigantesco banchetto allestito davanti al nuovo mercato ittico. E pazienza se stavolta è mancata la certificazione dei notai del «Guinness», che comunque arriveranno in città l'anno prossimo pronti a inserire il primato nel loro celebre book. A ideare e a battere il record sono stati gli chef dell'Associazione enogastronomica algherese. Tuttavia l'operazione non sarebbe stata possibile senza l'ausilio dei diciannove studenti dell'istituto Alberghiero cittadino, selezionati dal loro professore Marco Calvia per il profitto e l'entusiasmo. A tagliare tra gli applausi la prima fetta è stato invece l'assessore comunale allo Sviluppo economico Gianfranco Langella, che qualche mese fa aveva pensato bene di registrare in un ufficio della Camera di commercio il marchio «Alghero, città italiana del riccio di mare». Un bollino che la Riviera del Corallo potrà esibire per dieci anni con la possibilità pressochè infinita di rinnovarne la validità. L'allegra task-force che ha conquistato il primato si è mossa sin dall'alba, quando Nunzio Camerada, tra i promotori dell'iniziativa con l'associazione «AlgheroGrandiEventi», è andato a prendere direttamente la materia prima dall'unico rivenditore autorizzato in città. Nel frattempo, coordinati dal cuoco Benito Carbonella, vestito per l'occasione da gran cerimoniere, i ragazzi dell'Alberghiero stavano già allestendo il buffet. Per infarcire l'enorme focaccia a lievitazione naturale fornita dal panifico Sardà sono stati utilizzati dieci chili di polpa arancione ricavata da ben novemila ricci di mare freschissimi e rigorosamente pescati nelle acque del golfo algherese. «Prima di spalmare la polpa - spiega Carbonella - abbiamo distribuito sul pane un frullato di pomodoro crudo e olio d'oliva, in modo da renderlo più morbido». Intorno alle undici, quando già la banchina intitolata a Domenico Millelire era gremita di turisti, cittadini e fotoreporter è arrivata la presentazione ufficiale. Poi la focaccia è stata suddivisa esattamente in mille porzioni, servite al pubblico assieme a del vino rosso. Il ricavato delle offerte, circa duemila euro, è andato in beneficenza alle associazioni «Polisoccorso Alghero» e «Misericordia». Non tutti hanno potuto assaggiare la megapagnotta. Così in tanti si sono messi in fila all'ingresso del mercato ittico, dove il bogamarì viene servito a dozzine. Dietro le quinte, una piccola catena di montaggio con dieci persone che svuotano enormi ceste di ricci su un tavolo, selezionano e smistano i pezzi, ne dividono in due l'involucro pungente, poi ne puliscono la polpa dagli avanzi della posidonia e infine li portano in sala assieme al pane, al vino di Santa Maria la Palma e a un cucchiaino di plastica. Tutto per la gioia dei turisti e dei buongustai arrivati da ogni angolo della provincia per assistere al record sulle note dell'inno sardo-catalano «Lo pais meu», composto da Antonio Cao e rivisitato da Francesco Balzani.
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