La Nuova Sardegna

L’alluvione nel 2008 a Capoterra, gli otto indagati vanno a giudizio

L’alluvione nel 2008 a Capoterra, gli otto indagati vanno a giudizio

CAGLIARI. No all’incidente probatorio richiesto dall’avvocato Patrizio Rovelli, vanno tutti a giudizio gli otto indagati per l’alluvione che colpì Capoterra e Poggio dei Pini il 22 ottobre 2008 come...

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CAGLIARI. No all’incidente probatorio richiesto dall’avvocato Patrizio Rovelli, vanno tutti a giudizio gli otto indagati per l’alluvione che colpì Capoterra e Poggio dei Pini il 22 ottobre 2008 come richiesto dai pm Guido Pani e Daniele Caria e dai legali della parte civile. Il giudice Giuseppe Pintori ha respinto l’istanza perché i dati raccolti dalla polizia giudiziaria e gli elementi contenuti negli atti dell’inchiesta sono sufficienti allo stato del processo per decidere se rinviare a giudizio gli indagati. Per il giudice l’inchiesta giudiziaria e le perizie prodotte dalla Procura non presentano lacune istruttorie e anche la ricostruzione della situazione meteo di quei giorni è completa. La conseguenza è scontata: il 15 marzo gli imputati dovranno presentarsi davanti ai giudici della prima sezione del tribunale per rispondere, con accuse diverse, di quel disastro che provocò la morte di quattro persone. Ammesse al processo 170 persone offese, che hanno subìto la perdita di familiari o danni alla propria casa e alle proprie attività. Gli imputati sono Giovanni Calvisi, presidente della cooperativa Poggio dei Pini, Sergio Virgilio Cocciu, progettista e direttore dei lavori, Giambattista Novella, responsabile del settore opere idrauliche e assetto idrogeologico del Genio civile di Cagliari, Giorgio Marongiu, ex sindaco di Capoterra, Sergio Carrus, funzionario reperibile del servizio regionale di Protezione civile, Antonio Deplano, coordinatore del servizio del Genio civile, Bruno Brunelletti e Giorgio Carboni, entrambi a capo del Compartimento Anas della Sardegna. Brunelletti e Carboni sono accusati di inondazione colposa e omicidio colposo per la morte di Annarita Lepori, travolta dalla piena del rio San Girolamo mentre si trovava in auto nei pressi del ponte sulla strada Sulcitana e di Speranza Sollai, sommersa dall'acqua nel seminterrato della sua abitazione: per l’accusa avrebbero ignorato l'obbligo di demolire il ponte al chilometro 12. Il sindaco è sotto accusa per rifiuto d'atti d'ufficio: nonostante l'allarme meteo del 21 ottobre non aveva vietato il transito nelle strade a rischio e non avrebbe avvertito i cittadini. Marongiu deve rispondere anche dell’omicidio colposo di Speranza Sollai, Antonello Porcu e Licia Zucca, travolti dalla piena mentre attraversavano il ponte di Poggio dei Pini. Anche Cocciu, Deplano, Novella, Calvisi e Carrus devono difendersi dall'accusa di omicidio colposo, i primi quattro pure di inondazione colposa. I difensori sono Patrizio Rovelli, Matteo Pinna, Leonardo Filippi, Michele Loy, Luigi e Pierluigi Concas, Guido Manca Bitti e Andrea Pogliani mentre le parti civili sono patrocinate dagli avvocati Massimo Delogu, Carlo Monaldi, Mario Maffei, Raffaelangelo Demuro, Gianfranco Sollai, Antonio De Toni, Daniela Muntoni, Carlo Demurtas, Rossella Frongia, Franco Villa e Stefano Piras. (m.l)

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