La Nuova Sardegna

Muore la zarina dell’Asinara, è un giallo

di Paoletta Farina
Muore la zarina dell’Asinara, è un giallo

Alghero, il corpo per 7 giorni in una cella frigo dell’ospedale in attesa dell’autopsia prevista per oggi

28 giugno 2013
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SASSARI. Da una settimana è chiusa in una delle celle frigorifero della medicina legale. Ed è così che dopo una vita attraversata da inchieste, dal carcere e da una condanna, Leda Sapio anche dopo la morte stenta a trovare la pace. La donna, per anni sposata con l'ex direttore del supercarcere dell'Asinara Luigi Cardullo, era stata protagonista di uno scandalo per appalti truccati all'interno dell'istituto di pena dove erano reclusi i brigatisti e nel 1987 le erano stati inflitti dai giudici del tribunale di Sassari quattro anni di carcere, poi dimezzati in appello. E adesso sta diventando quasi un giallo l'addio alla vita terrena della “zarina” dell’Isola del Diavolo, come l'avevano ribattezzata le cronache del tempo sia per il suo contestato protagonismo nelle vicende dell'ex Cajenna sarda sia per il suo carattere volitivo. Leda Sapio è morta a 73 anni nell'ospedale civile di Alghero nella notte di giovedì della scorsa settimana. Era arrivata in corsia con una tumefazione al ginocchio. Una radiografia a cui è stata sottoposta ha accertato una vecchia frattura al femore che non era stata curata e che a un precedente esame radiografico, svolto tempo fa, non era stata riscontrata. Poi è sopravvenuta una febbre e dopo una serie di ulteriori indagini cliniche il sospetto di uno choc settico, cioè di un’infezione del sangue. E Leda Sapio ha cessato di vivere. Soffriva, pare di numerosi disturbi, dovuti anche all'età, e altre volte era stata ricoverata nei centri ospedalieri della città catalana, dove viveva stabilmente. Della donna affascinante di un tempo, dice chi ha avuto modo di incontrarla di recente, non rimaneva che il ricordo. La vecchiaia spesso si vendica della la bellezza e Leda Sapio si era trasformata e appesantita, arrivando a superare i cento chili.

Constatato il decesso, i medici del nosocomio algherese hanno tuttavia ritenuto necessario avere un riscontro ulteriore sulle possibili cause di morte della donna. Perciò hanno richiesto l'autopsia ai colleghi dell'Unità di medicina legale, come è prassi quando si vogliono avere conferme su un caso clinico. Autopsia che sarà eseguita oggi nella sala settoria dell’Unità di medicina legale. I "coroner", infatti, erano in attesa fino a ieri di sapere se sulla morte della Sapio ci fossero eventuali indagini della magistratura. In questo caso l'autopsia avrebbe assunto il valore di atto giudiziario. Dal palazzo di giustizia sassarese non è arrivata però alcuna richiesta. E quindi i medici oggi procedono a quello che viene chiamato riscontro diagnostico. In questa situazione i figli non hanno potuto ancora predisporre il funerale. È ormai da sette giorni che la salma dell'ex signora Cardullo è ospitata in una delle otto celle dell'obitorio.

Leda Sapio, origini napoletane, viveva oramai da molti anni ad Alghero, in compagnia di una badante. La figlia, che si è trasferita nel Nord Italia dove lavora in una casa di riposo, proprio pochi giorni prima della morte, aveva raggiunto l'anziana madre, forse presentendo che le sue condizioni di salute stessero aggravandosi. Mentre il figlio, quando si è spenta, non era in città. Con lei sparisce la testimone di una stagione controversa del supercarcere, tra presunte mazzette e spionaggio dei terroristi di cui si sarebbe occupato il marito Luigi.

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