La Nuova Sardegna

Il matrimonio religioso sembra più duraturo di quello civile. I dati dell’Istat mettono in luce come le nozze celebrate in chiesa abbiano una maggiore tenuta rispetto a quelle officiate in municipio. «Il rito religioso tiene – dice don Mauro Bucciero, presidente del Tribunale ecclesiastico regionale per le cause di nullità matrimoniale –. Anzi, rispetto ai dati Istat in Sardegna la realtà è migliore: sono molti i matrimoni civili che nel giro di alcuni mesi vengono celebrati anche in chiesa. Molti si sposano prima in comune per avere i benefici sui mutui della prima casa. Questo fatto falsa il dato statistico: sembrerebbe che in Sardegna i matrimoni civili siano a livello del nord Italia, ma nella realtà non è così». Quello che emerge è che le separazioni nell’isola sono al livello dell’Italia settentrionale. «È il risultato di una spiccata secolarizzazione della nostra società sarda in cui si vanno sempre più perdendo il significato e il valore dell’indissolubilità del matrimonio e delle scelte “per sempre” – dice ancora don Mauro Bucciero –. Di fatto, nel resto d’Italia si era raggiunto da tempo il limite massimo fisiologico: ora, lentamente ma inesorabilmente, anche in Sardegna ci avviamo a raggiungerlo. Oggi ci si separa fino a 60 o 70 anni, in quanto la separazione non è più sentita come un intrinseco male».