La Nuova Sardegna

La torre aragonese costruita da Filippo II

di Claudia Carta
La torre aragonese costruita da Filippo II

Uno dei monumenti più belli della costa orientale Imperdibili anche l’altopiano di Teccu e la spiaggia di Cea

28 agosto 2014
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BARI SARDO. Nei registri parrocchiali di Bari Sardo si legge che il 20 febbraio 1597 l’alcalde della torre spagnola fu testimone di un matrimonio celebrato al suo interno. Costruita in data imprecisata, in seguito all'editto di Filippo II di Spagna del 1580, doveva dunque, a quell’epoca, essere già eretta e funzionante. A distanza di oltre quattro secoli, c’è chi nuovamente sceglie di scambiarsi amore eterno tra i blocchi di granito e basalto dell’antico monumento, che mantiene inalterato il suo fascino, rendendo suggestiva l’intera spiaggia di Barì. La prima a pronunciare il suo sì, a maggio, nella torre spagnola, di fatto ufficio staccato di Stato civile, è stata una coppia di inglesi: mare azzurro da un lato e bagno di folla dall'altro, per quella che si è rivelata un’autentica novità. Matrimonio sardo-spagnolo, il secondo, nel mese di giugno, con la location bariese a suggellare il giorno più bello della vita. E sulle scrivanie degli uffici comunali, le richieste sono davvero numerose.

La spiaggia della Torre è in effetti la regina delle spiagge bariesi. Curiosa la denominazione, risalente agli anni del dopoguerra, che la divide in “Mari de is feminas”, a destra della torre, e “Mari de is ominis”, alla sua sinistra, quando i due tratti erano frequentati separatamente da uomini e donne. Fondo di sabbia a grana grossa e colore leggermente ocra, nella parte a Nord dell’edificio, con una fitta pineta alle spalle. A Sud, invece, sassolini grigi e sabbia sottile caratterizzano l’arenile fino al piccolo promontorio granitico che la separa dalla spiaggia di Sa Marina.

Anche quest’anno la fruibilità della Torre è garantita tutti i giorni, dalle 9 del mattino alle 20. Bellezza ed emozioni, al tramonto, grazie anche all'appuntamento che da diversi anni unisce mare e musica, sulle note di Enzo Favata. Particolarmente amata e frequentata dai turisti, la spiaggia presenta vari servizi: dal salvamento a mare, ai parcheggi, ai punti di ristoro. Un appalto di 90mila euro all'anno, consente di mantenere l’arenile costantemente pulito e in ordine. Un occhio di riguardo anche per gli amici a quattro zampe: due le “bau beach” individuate lungo la costa, una nella spiaggia di Pranargia e la seconda nel lungo mare di “Bucca de Strumpu”. Le scogliere color bruno scuro di Punta Niedda, Punta Su Mastixi e la caletta di S’Abba e s'Ulimu, sono la parte estrema dell’altopiano basaltico di Teccu, un luogo magico. Infine, Cea, una vastissima distesa di sottile sabbia bianca.

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