La Nuova Sardegna

Il fantasma che ricorda. In scena Julia la strega

di Antonio Meloni
Il fantasma che ricorda. In scena Julia la strega

A Sassari appuntamento con “Voci di donna”

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SASSARI. Potrà anche sembrare strano, ma i luoghi del passato offrono spesso la migliore fonte d’ispirazione per ideare e raccontare storie. Sarà la rievocazione di vicende lontane, la suggestione trasmessa dalle antiche architetture o il desiderio di ristabilire un rapporto tonico con le proprie radici. Sta di fatto che le stanze di un palazzo gentilizio o le rovine di un castello, garantiscono già una forte connotazione narrativa. Ne sa qualcosa Cosimo Filigheddu ideatore e autore del monologo “Julia”, ispirato all’omonimo personaggio rievocato dallo storico Tomasino Pinna.

La piéce, che sarà portata in scena a Sassari, stasera alle 21,con ingresso gratuito, nel barbacane del Castello aragonese, è l’elemento portante della kermesse “Voci di donna”. Il cartellone della rassegna, alla decima edizione, è stato illustrato ieri, nella sala conferenze dell’ex Infermeria di San Pietro (sede dell’assessorato comunale alle Culture) da Stefano Mancini, presidente e direttore artistico della compagnia Teatro e/o musica, affiancato dall’assessore Monica Spanedda, da Cosimo Filigheddu, giornalista e scrittore e dallo storico dell’arte Alessandro Ponzeletti.

La Julia di Filigheddu, in realtà, è ben diversa da quella rievocata negli atti del processo per stregoneria riscoperti e tradotti dallo spagnolo in italiano, qualche anno fa, dallo storico Tomasino Pinna.

«E’ _ per dirla con l’autore _ una strega autentica, saggia, gradassa e maliziosa, donna fino in fondo e libera fino al midollo, forte e sensuale nella sua incantevole fragilità, dotata di un senso della memoria che scavalca il tempo».

La scelta di puntare sul monologo, menzione speciale al Premio di drammaturgia intitolato a “Giampiero Cubeddu”, e affidata, per l’occasione, all’interpretazione di Teresa Soro, non è casuale perché il soggetto, il tema e il luogo in cui verrà rappresentato, sono la sintesi del senso che gli organizzatori hanno voluto dare a questa edizione. Raccontare la storia di una figura femminile realmente esistita, nello stesso luogo in cui subì il processo e la relativa condanna e al tempo stesso stabilire un contatto con le radici storiche della città di Sassari rievocando le vicende che hanno accompagnato la costruzione e la demolizione del castello aragonese il cui ambiente sotterraneo è stato da poco recuperato dopo un attento restauro.

Originale e suggestiva sarà anche la tecnica impiegata per rappresentarla: l’interprete, infatti, reciterà proprio nel barbacane e gli spettatori potranno seguire il monologo grazie a uno schermo gigante montato in superfice sul piano di piazza Castello. La stessa tecnica sarà adottata anche per l’introduzione che sarà affidata allo storico dell’arte Alessandro Ponzeletti.

Dopo il debutto al Civico, protagonista Lucia Poli, con “Storie di animali” e il secondo appuntamento che ha visto duettare Filomena Campus e Antonello Salis, “Voci di donna” cambia, dunque, location ispirandosi a una vicenda del Cinquecento sassarese che costituisce il primo episodio di un più ampio progetto di Storytelling affidato alla direzione artistica di Monica De Murtas.

Venerdì 26 settembre si torna invece al Civico con l’esilarante pièce “Tacchi misti”, quattro attrici per sedici personaggi femminili in una irriverente galleria di donne.

La rassegna si chiude martedì 30 settembre con il concerto dell’Orchestra del 41° parallelo, compagine femminile che ha dedicato la sua attività artistica alla scoperta dell’area di provenienza che dà il nome all’ensemble.

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