La nuova legge riguarda in particolare le ricerche di gas e petrolio sulla terraferma
L’articolo 38 dello Sblocca Italia disciplina soprattutto le ricerche e la coltivazione di idrocarburi e gas sulla terraferma. Ma mette lo zampino in modo confuso anche su possibili piattaforme off...
L’articolo 38 dello Sblocca Italia disciplina soprattutto le ricerche e la coltivazione di idrocarburi e gas sulla terraferma. Ma mette lo zampino in modo confuso anche su possibili piattaforme off shore, altro rischio per la Sardegna. È il comma 10 a semplificare le procedure per ottenere quel tipo di autorizzazioni. Qui il pallino è soprattutto in mano al ministero per lo Sviluppo economico, incaricato di dare il via libera in concerto con quello per l’Ambiente. C’è una particolarità: per le ricerche in mare le Regioni interessate – è scritto – devono essere sentite per esprimere il loro parere solo consultivo. Neanche questo è previsto invece per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi e gas sulla terraferma. Anzi, qui al ministero per l’Ambiente sono assegnati pieni poteri che si «concretizzano con l’autorizzazione unica valida sei anni e prorogabile massimo due volte». Senza che nessuno possa dire neanche mezza parola ed ecco dove sta il trucco: «Qualora le opere comportino variazioni degli strumenti urbanistici locali, l’autorizzazione ha il valore di variante urbanistica». Cioè se il progetto Eleonora fosse stato valutato dal ministero, avrebbe molto probabilmente ottenuto il via libera visto che dal Savi regionale è stato bocciato perché in contrasto con il Piano paesaggistico regionale e quello comunale di Arborea.