La Nuova Sardegna

Sos dall’arcipelago: «Via i vincoli, la Marina ci aiuti per la nautica»

di Pier Giorgio Pinna
Sos dall’arcipelago: «Via i vincoli, la Marina ci aiuti per la nautica»

Convivenza col turismo a patto che la Difesa liberi le aree occupate ed eviti le esercitazioni del passato «Dalle scuole allievi aperte in maniera sistematica ai civili può derivare un importante rilancio»

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INVIATO ALLA MADDALENA. Niente più inquinamento. Basta con esplosivi e armi, vincoli incalzanti, aree bloccate. E stop alle resistenze ministeriali sulle azioni per riassegnare i beni ex militari a Comune e Regione.

Dall’arcipelago arriva un appello-ultimatum chiaro: «La convivenza col turismo è possibile a patto che la Marina sdogani le zone occupate, non ripeta le esercitazioni in mare e soprattutto aiuti il rlancio della nautica». Anzi, a queste condizioni, tanti alla Maddalena sono convinti che stemmi e bandiere siano valori aggiunti per tutti. Il richiamo più evidente è alle grandi potenzialità delle scuole per allievi sottufficiali. Sono munite di strumenti sofisticati, all’avanguardia. Possono contare su apparecchiature per il controllo della navigazione, persino su simulatori per riparare guasti virtuali. Ma allo stato attuale ci sono più ufficiali e sottufficiali che marinai. Ospitano 80-90 corsisti ogni 3 mesi, prima ne arrivavano 1.500 all’anno più i soldati di leva. E difatti ci sono ancora mense per migliaia di persone. «L’apertura ai civili e a nuove iniziative con gli studenti dei Nautici sardi potrebbe riservare sorprese positive», spiegano tanti alla Maddalena. E sono parecchi a pensare, in questo rapporto con la Difesa nel tempo segnato da amore e odio, che la Marina a questi livelli possa tramutarsi in volàno di sviluppo. «Per contribuire alla nascita dell’Università del mare», viene sottolineato da più parti. «E per dar vita - rilevano altri – a quel polo della nautica e della cantieristica accantonata con i disastri del G8». Un percorso non semplice, certo.

Del resto, qui le posizioni sono le più diverse. Nell’arcipelago considerato il più bello del Mediterraneo e finora penalizzato nella vocazione turistica, qualche tempo fa è stato confermato sindaco Angelo Comiti, Pd, contrario a servitù indiscriminate e senza controlli. Alle politiche hanno trionfato i 5 Stelle, mobilitati nella lotta ai poligoni. Resistono storici ultras anti-Marina che partecipavano agli assalti di Greenpeace alla Us Navy.

Dall’altra parte ci sono i negazionisti: “I sommergibili americani? Mai creato problemi” (ma agli atti risultano almeno due gravissimi incidenti), “Niente veleni nell’ex arsenale” (falso: almeno 12 ettari a mare sono ancora inquinati), “Trasporto di armi su navi passeggeri? Mai sentito” (inchiesta ancora in corso).

Ma dal 2008, con la partenza dei sottomarini atomici, l’incubo nucleare è cessato. E i sogni della riconversione targata G8 sono finiti nella mangiatoia della Cricca accusata di aver intascato metà del mezzo miliardo destinato a opere pubbliche. Così la presenza di altri corsisti civili-militari ora può essere vista da parecchi come la svolta decisiva: quella per garantire redditi costanti tutto l’anno.

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