La Nuova Sardegna

Sport, contributi congelati. Partite le lettere

di Mauro Lissia

Il commissario di Sardegna Promozione conferma lo stop per il 2013: «Gravi criticità». Dubbi sul 2014

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CAGLIARI. Sette milioni e 275 mila euro: è il risparmio netto che realizzerà la Regione se lo stop imposto dal commissario straordinario Cinzia Laconi agli investimenti pubblicitari sulle società sportive diventerà definitivo. Per ora la dirigente ha congelato a causa di «gravi criticità di fatto e di diritto» i tre milioni e 750 mila euro che l’agenzia Sardegna Promozione avrebbe dovuto versare nelle casse di nove tra sodalizi e federazioni sportive per la stagione 2013. Ma è facile prevedere che gli stessi criteri saranno seguiti dalla dirigente quando i contributi di co-marketing - così sono stati definiti - per il 2014-2015 andranno all’esame del suo ufficio. Sono altri tre milioni e 525 mila euro da distribuire tra Cagliari calcio, Dinamo, Torres maschile e femminile e altre società che a questo punto, malgrado gli impegni pubblici assunti dalla giunta regionale, sono a forte rischio. D’altronde Sardegna Promozione era nata nel 2006 come agenzia da impegnare in attività di lancio del «marchio» Sardegna con obbiettivi turistici. Nel tempo, secondo i rilievi della Corte dei Conti, si sarebbe trasformata in uno sportello elettorale utile per finanziare società sportive ma anche eventi di basso profilo, la cui efficacia sul piano della comunicazione sarebbe tutta da dimostrare. In alcuni casi poi - come quello del reality show “Sweet Sardinia” sulla rete berlusconiana La 5, costato quasi un milione di euro - le scelte compiute dalla gestione Ugo Cappellacci-Mariano Mariani con la collaborazione di una società di fiducia sono apparse piuttosto strampalate. Al punto che i magistrati contabili, dopo aver aperto un procedimento, hanno sentito l’esigenza di chiamare Mariani in adunanza pubblica per spiegare quali fossero i criteri alla base di questi strani investimenti. Quasi in parallelo è partita un’inchiesta della Procura di Cagliari, che ha acquisito documenti e testimonianze. Il che spiega la legittima prudenza osservata dal commissario Laconi: passato il periodo dei contributi a pioggia, Sardegna Promozione doveva essere ricondotta nel recinto della buona amministrazione. Ma quando la dirigente fa riferimento a gravi criticità di fatto e di diritto sembra voler segnalare qualcosa che va al di là di banali leggerezze nell’erogazione dei contributi: sicuramente la violazione del divieto di sponsorizzazioni sportive per gli enti pubblici, ampiamente denunciata dalla Corte dei Conti. Forse anche il mancato rispetto delle convenzioni stipulate con società e privati: i progetti sui quali l’agenzia ha investito prevedevano iniziative, attività pubblicitarie e d’immagine che in molti casi sarebbero rimaste sulla carta. Casi, in altri termini, di inottemperanza contrattuale che sono diventati evidenti nel momento stesso in cui a esaminare gli atti è stato un dirigente qualificato della Regione, che ha fatto pienamente il proprio dovere.

Fino a domenica scorsa la nota con cui si comunica la sospensione della procedura di liquidazione delle somme era stata inviata soltanto al Cagliari calcio. Ieri sono partite tutte le altre e nelle prossime ore anche Dinamo Sassari, Cus Cagliari, Federazione motociclistica italiana, Federazione pallavolo, Promogest, Scuderia Magliona, Federazione italiana-Tennis club Cagliari e Promosport Sardegna riceveranno la missiva che mai avrebbero voluto ricevere. L’intervento del commissario potrebbe non finire qui: c’è una altro milione di euro in investimenti su manifestazioni di ogni tipo, ancora per il 2013, in attesa di una verifica. È possibile che salti anche quello.

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