La Nuova Sardegna

Capichera lancia un Sirah da 250 euro a bottiglia

Capichera lancia un Sirah da 250 euro a bottiglia

Il vino sardo più caro a Vinitaly parla gallurese. Si chiama Albori di lampata, alba di giugno

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VERONA. Il vino sardo più caro a Vinitaly parla gallurese. Si chiama Albori di lampata, alba di giugno, e costa 250 euro a bottiglia. Lo produce Capichera, ed è a base di Sirah. Anzi dovrebbe essere un Sirah in purezza chi lo ha assaggiato, giura che quei soldi la bottiglia li merita tutti.

Un vino che appena arrivato nel giro dei ristoranti di lusso italiani e internazionali ha avuto un successo strepitoso. «Il problema – dice Mario Ragnedda – è che ne abbiamo fatto poche bottiglie. Ne avessimo fatte di più non avremo avuto problema a venderle».

D'altra parte, nella fascia di prezzo in cui sono collocati i vini di Capichera, la crisi non è mai esistita. Chi ha tanti soldi, insomma, vuole bere bene e non si pone il problema se per bere una bottiglia di Sirah deve sborsare diverse decine di euro. «Ma noi abbiamo anche ottimi Vermentini che escono dalla nostra cantina a 20 euro più Iva», precisa Mario.

La filosofia di Capichera, da quasi 40anni di attività, è chiara: puntare sul top della qualità, quello del prezzo è un problema secondario. «È un problema di scelte – dice –. Noi fin dall'inizio abbiamo deciso di collocarci sulla più alta fascia possibile sul piano della qualità. E non abbiamo paura di confrontarci col meglio delle produzioni mondiali. Peccato che molti produttori della Sardegna abbiano una filosofia diversa e alla lunga rischiosa. Mi spiego: se noi andiamo in giro nel mondo vediamo che il mercato è affollato di vini con una qualità che entra in forte concorrenza con quelli delle aziende sarde. La fascia nella quale siamo presenti noi, viceversa, è meno affollata. Secondo noi è in quel segmento di qualità (e di mercato) che si devono collocare i vini sardi, abbiamo le potenzialità per farlo. Non c'è dubbio».

E intanto tra gli stand dei produttori sardi tra i tanti progetti futuri chissà perché si sente parlare sempre più spesso di uvaggi a base di Sirah, alcuni dei quali, anticipa qualcuno saranno cari. A conti fatti ogni bottiglia costerà diverse decine di euro. Sarà questa la nuova tendenza dell'enologia sarda? (pp)

 

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