Il ministro Galletti: opportunità di sviluppo
Il responsabile dell’Ambiente incalzato da Teresa Piccinnu (M5S) non esclude l’ipotesi Sardegna
OLBIA. «Il deposito delle scorie nucleari? Mi aspetto sempre che le comunità si propongano per ospitarle in sicurezza. Perché sono in gioco opportunità di sviluppo, investimenti e posti di lavoro. Invece i pregiudizi e le emozioni stanno prevalendo sulle scelte ragionate». Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che della futura discarica nucleare in Italia ha parlato lunedì a Bologna, durante un congresso organizzato dall’Ordine dei commercialisti per parlare di economia e ambiente. In quell’occasione Galletti è stato letteralmente “intervistato” da una commercialista olbiese, Teresa Piccinnu, attivista del Movimento 5Stelle con il Meetup Amici di Beppe Grillo che a Olbia e in Gallura sostiene la battaglia del comitato No scorie.
A che punto è la mappatura dei siti? Quando sarà resa pubblica? Nella mappa c’é anche la Sardegna, alla faccia della sua vocazione turistica e di una pronuncia referendaria datata 2011? Alle domande incalzanti della Piccinnu il ministro ha risposto lasciando però sul campo molti dubbi. Ad esempio, la Sardegna è nella black list dei siti sotto esame? «La scelta non è stata ancora fatta – ha risposto Galletti – e sui tavoli del ministero c’è una mappa con circa ottanta siti geologicamente possibili su cui gli uffici e i tecnici stanno ancora effettuando gli approfondimenti necessari. Al termine di questo lavoro la mappa sarà pubblicata. A quel punto ci sarà una consultazione con tutte le realtà territoriali interessate per verificare la loro disponibilità a ospitare il sito».
Si parte da un presupposto: «In Italia – così il ministro – dobbiamo realizzare un sito solo ed esclusivamente per il deposito delle scorie di bassa e media radioattività. Altri paesi lo hanno già fatto. Ad esempio, la Francia che lo ha realizzato addirittura nella zona dello Champagne, dove nessuno ha protestato. Anzi, tutto è stato visto come un fatto positivo. Eppure siamo in un’area di enorme prestigio». «La realtà – ha aggiunto Galletti – è che nel nostro paese in campo ambientale si ragiona sempre per emozione e mai per scelta. Così tutti sono convinti che un sito dove si depositano le scorie nucleari inquina, per definizione. A nulla vale dimostrare il contrario pur con il supporto di dati scientifici. La cosa incredibile è che i territori che non vogliono le scorie sono poi gli stessi che buttano in discarica l’80% dei loro rifiuti».
«Io credo – ancora il ministro dell’Ambiente – che l’individuazione di un sito di questo tipo non sia da vivere nei territori come una sventura, piuttosto come un’opportunità. Questo perché il deposito unico nazionale si porta dietro investimenti e occasioni di crescita. A cominciare dalla costruzione di un centro di ricerca che significa anche benefici economici e nuova occupazione. Per questo mi aspetto che oggi da parte di alcuni territori ci sia la maturità di dire: noi vogliamo questo sito perché è conveniente averlo».
Dal confronto tra il ministro e la rappresentante olbiese del Movimento 5Stelle sono emersi punti fermi (la mappa non è ancora pronta) ma anche zone d’ombra che si prestano a diversa interpretazione. Sicuramente segnano un punto per l’esclusione della Sardegna i trasporti pericolosi, la portualità da riorganizzare addirittura con la costruzione di due nuovi scali. «La mia impressione – ha rivelato Teresa Piccinnu – è ottimistica per la Sardegna, ma certo noi non abbasseremo la guardia».
@marcobittau
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