La Nuova Sardegna

Il ministro Galletti: opportunità di sviluppo

di Marco Bittau
Il ministro Galletti: opportunità di sviluppo

Il responsabile dell’Ambiente incalzato da Teresa Piccinnu (M5S) non esclude l’ipotesi Sardegna

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OLBIA. «Il deposito delle scorie nucleari? Mi aspetto sempre che le comunità si propongano per ospitarle in sicurezza. Perché sono in gioco opportunità di sviluppo, investimenti e posti di lavoro. Invece i pregiudizi e le emozioni stanno prevalendo sulle scelte ragionate». Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che della futura discarica nucleare in Italia ha parlato lunedì a Bologna, durante un congresso organizzato dall’Ordine dei commercialisti per parlare di economia e ambiente. In quell’occasione Galletti è stato letteralmente “intervistato” da una commercialista olbiese, Teresa Piccinnu, attivista del Movimento 5Stelle con il Meetup Amici di Beppe Grillo che a Olbia e in Gallura sostiene la battaglia del comitato No scorie.

A che punto è la mappatura dei siti? Quando sarà resa pubblica? Nella mappa c’é anche la Sardegna, alla faccia della sua vocazione turistica e di una pronuncia referendaria datata 2011? Alle domande incalzanti della Piccinnu il ministro ha risposto lasciando però sul campo molti dubbi. Ad esempio, la Sardegna è nella black list dei siti sotto esame? «La scelta non è stata ancora fatta – ha risposto Galletti – e sui tavoli del ministero c’è una mappa con circa ottanta siti geologicamente possibili su cui gli uffici e i tecnici stanno ancora effettuando gli approfondimenti necessari. Al termine di questo lavoro la mappa sarà pubblicata. A quel punto ci sarà una consultazione con tutte le realtà territoriali interessate per verificare la loro disponibilità a ospitare il sito».

Si parte da un presupposto: «In Italia – così il ministro – dobbiamo realizzare un sito solo ed esclusivamente per il deposito delle scorie di bassa e media radioattività. Altri paesi lo hanno già fatto. Ad esempio, la Francia che lo ha realizzato addirittura nella zona dello Champagne, dove nessuno ha protestato. Anzi, tutto è stato visto come un fatto positivo. Eppure siamo in un’area di enorme prestigio». «La realtà – ha aggiunto Galletti – è che nel nostro paese in campo ambientale si ragiona sempre per emozione e mai per scelta. Così tutti sono convinti che un sito dove si depositano le scorie nucleari inquina, per definizione. A nulla vale dimostrare il contrario pur con il supporto di dati scientifici. La cosa incredibile è che i territori che non vogliono le scorie sono poi gli stessi che buttano in discarica l’80% dei loro rifiuti».

«Io credo – ancora il ministro dell’Ambiente – che l’individuazione di un sito di questo tipo non sia da vivere nei territori come una sventura, piuttosto come un’opportunità. Questo perché il deposito unico nazionale si porta dietro investimenti e occasioni di crescita. A cominciare dalla costruzione di un centro di ricerca che significa anche benefici economici e nuova occupazione. Per questo mi aspetto che oggi da parte di alcuni territori ci sia la maturità di dire: noi vogliamo questo sito perché è conveniente averlo».

Dal confronto tra il ministro e la rappresentante olbiese del Movimento 5Stelle sono emersi punti fermi (la mappa non è ancora pronta) ma anche zone d’ombra che si prestano a diversa interpretazione. Sicuramente segnano un punto per l’esclusione della Sardegna i trasporti pericolosi, la portualità da riorganizzare addirittura con la costruzione di due nuovi scali. «La mia impressione – ha rivelato Teresa Piccinnu – è ottimistica per la Sardegna, ma certo noi non abbasseremo la guardia».

@marcobittau

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