Nuovo vertice tra Ganau e Pigliaru sugli enti locali
Sassari e Olbia non saranno città metropolitane Per i capoluoghi del Nord al massimo lo status di Unioni
CAGLIARI. L’incontro fra i due presidenti c’è stato, quanto sia servito a rendere meno velenosa l’aria intorno alla riforma degli Enti locali lo sanno in pochi. Da nessuna parte arriva la conferma ufficiale che Francesco Pigliaru, il governatore, e Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, si siano davvero concessi l’atteso faccia a faccia dopo settimane in cui hanno pensato solo a ignorarsi o punzecchiarsi su Nord e Sud, su Città metropolitane e dintorni. Però alla domanda secca «si sono visti?», dai rispettivi staff non è arrivato in risposta un no altrettanto perentorio. Dunque, il vertice segreto c’è stato e forse potrebbe essersi concluso anche con una sorta d’accordo di massima, quello forse destinato a far uscire la riforma dalle secche in cui è finita all’indomani della rivolta dei sindaci del Sassarese e della Gallura, entrambi contrari a un possibile Cagliaricentrismo del disegno di legge, e anche la causa delle tensioni al calor bianco all’interno del Pd e in tutta la maggioranza di centrosinistra. Il patto fra i due presidenti – salvo smentite sempre possibili vista la segretezza dell’incontro – dovrebbe essere questo. Sassari e Olbia non saranno Città metropolitane, ma Unioni di Comuni metropolitani. Avranno gli stessi poteri e le stesse competenze di Cagliari e poi per compensare il mancato riconoscimento del titolo anche una corsia preferenziale nei finanziamenti per lo sviluppo dei rispettivi territori. Il risarcimento – se così può essere definito – andrà ben oltre l’impegno verbale, il patto fra gentiluomini: sarà scritto in legge. In altre parole, la Giunta – non si sa ancora se in commissione o in aula – dovrebbe presentare un emendamento in cui quel privilegio da oggi in poi diventerà intoccabile e scolpito sulla pietra. Tra l’altro, sempre nella bozza Erriu, questa clausola di garanzia è già prevista per le Unioni fra i Comuni montani, e a questo punto verrebbe estesa anche alle due Unioni metropolitane. Per essere ancora più chiari, se qualcuno in futuro volesse cancellare il privilegio riconosciuto a Sassari e a Olbia, dovrebbe cambiare la legge e questo com’è facile immaginare nessuno della maggioranza di centrosinistra oserà proporlo in questa legislatura. Ma anche in caso di un possibile ribaltone alle elezioni regionali del 2019, visto che il programma dei milionari Fondi europei ad esempio va oltre la scadenza naturale dell’era Pigliaru-Ganau, anche un’altra qualunque nuova maggioranza avrebbe difficoltà a trovare i voti per abrogare il privilegio: finirebbe subito impallinata dal fuoco di sbarramento dei campanili e dunque non avrebbe senso correre quel rischio. In linea di massima e con il beneficio del dubbio dovrebbe essere questo il canovaccio dell’accordo raggiunto fra i due presidenti. A parte i particolari, in gran parte ancora da mettere nero su bianco, Pigliaru e Ganau avrebbero deciso di riprendere a lavorare insieme per la buona riuscita della riforma fino all’approvazione in aula entro novembre o comunque al massimo nelle prime settimane di dicembre.
Basterà questo patto a calmare gli animi e a riportare il sereno nella maggioranza in Consiglio regionale? È possibile ma è molto difficile fare previsione. Però è evidente che oggi i mediatori, da giorni impegnati ad evitare strappi clamorosi, avranno un’arma in più per chiudere la partita. Se invece anche questa ipotesi dovesse essere bocciata e rispedita al doppio mittente è sicuro che il centrosinistra sarebbe davvero a un passo dal baratro.