Oliena, allevatore nel mirino dei killer: scampato alle fucilate 14 anni dopo il primo agguato
Scarica di pallettoni sull'auto alla periferia del paese: Tonino Corrias, 52 anni, è vivo per miracolo ed è corso subito a denunciare l'accaduto ai carabinieri. Nel 2001 uscì leggermente ferito da un episodio analogo. Le voci su un terzo tentato omicidio
OLIENA. Per la seconda volta nella vita Tonino Corrias, un allevatore di 52 anni, è sfuggito all’appuntamento con la morte. Ieri mattina, venerdì 27, il destino è stato ancora dalla sua parte, quando attorno alle 8 faceva rientro in auto a Oliena, dopo aver accudito il bestiame nelle campagne di Appitha ’e voe.
L’allevatore, alla guida di una Ford Fiesta, era giunto alla periferia del paese, nella strada comunale di Sa Trave, quando da un muretto a secco è partita un’unica fucilata, caricata a pallettoni.
L’agguato. I proiettili hanno colpito l’auto all’estremità sinistra del parabrezza, conficcandosi tra il montante e il tergicristallo. Corrias non è stato colpito, ma ha realizzato immediatamente di essere capitato nel bel mezzo di un agguato, e che anche questa volta era lui la vittima predestinata.
Come 14 anni fa, quando invece le pallottole lo ferirono a una spalla e a un fianco, sia pure in modo superficiale. Come, forse, in un’altra occasione, secondo quanto si dice in ambienti del paese per nulla ufficiali ma non per questo inattendibili: un terzo episodio in cui l’appuntamento con la morte sarebbe saltato, anche questa volta, all’ultimo momento e per pura fortuna.
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La fuga. Dopo la fucilata, l’allevatore ha premuto con forza l’acceleratore, e ha spinto al massimo la piccola Ford Fiesta. Direzione, la casa nel centro storico in cui abita con la moglie, una donna romena, e i due figli. Da qui è uscito un quarto d’ora dopo per recarsi alla stazione dei carabinieri di Oliena per denunciare l’agguato al quale era appena scampato.
Nulla si sa delle dichiarazioni rese dall’allevatore ai militari, ma anche in questa occasione Corrias non avrebbe dato alcun elemento utile alle indagini. Ai carabinieri, l’allevatore (che ha precedenti per possesso illegale di armi) è parso piuttosto scosso per la brutta avventura, ma non ha potuto o voluto fornire indicazioni su chi ha premuto il grilletto poche ore prima nella strada di Sa Trave.
Come 14 anni fa. Era accaduto lo stesso il 21 marzo del 2001, quando era stato colpito da una scarica di pallettoni mentre insieme con il padre Pietro rientrava a casa dopo una giornata trascorsa al lavoro in campagna. L’agguato era avvenuto nella zona di Norgheri, non distante da Su Gologone, verso l’imbrunire. Anche in quell’occasione Corrias era alla guida della sua auto, un fuoristrada Nissan.
I pallettoni lo avevano colpito in modo superficiale alla spalla destra e a un fianco: ferite talmente lievi che l’allevatore, che allora aveva 38 anni, era stato dimesso dopo un piccolo intervento e appena un giorno di degenza nel reparto di chirurgia dell’ospedale San Francesco. Dopo questo ci sarebbe stato un secondo tentativo di agguato non andato a segno, per il quale Corrias non avrebbe neppure presentato denuncia. Ieri un nuovo tentativo, non si sa se da parte delle stesse persone del precedente (o dei precedenti).
Avvertimento o agguato andato male? Di sicuro la vita di un pastore è esposta a mille occasioni per chi vuole mettere fine alla vita di qualcuno, e nel caso di Corrias non sono mai mancate in questi quattordici anni in cui ha rimandato tante volte l’appuntamento con la morte.
La lista nera. Il motivo di tanto odio? L’agguato del 2001 si verificò in concomitanza con una catena di omicidi che insanguinò Oliena tra il 1999 e i primi anni del nuovo secolo. Una scia di morti ammazzati rimasti senza colpevoli che viene fatta risalire a fatti collegati ad una banda specializzata in rapine e, forse, in sequestri di persona. Con tanto di una lista nera, più virtuale che scritta nero su bianco, in cui sarebbe comparso anche il nome di Corrias.
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