La Nuova Sardegna

Scoppia la pace nel Pd Soru: giunta coraggiosa

di Luca Rojch

Il segretario del Pd: Pigliaru costretto a rimediare agli errori di Cappellacci Ma il partito chiede attenzione su bilancio, riforme, sanità ed enti locali

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SASSARI. Il tranquillo weekend di paura del Pd si chiude con una dichiarazione di quasi amore di Renato Soru a Francesco Pigliaru. Il segretario cerca di spegnere qualsiasi polemica dopo la direzione di Oristano. «Dialettica costruttiva interna, nessuna operazione di demolizione», giurano. Gli schiaffi erano carezze vigorose.

L’amore di governo. Ma Soru per prima cosa vuole smontare un cliché che inizia a diventare pesante. Non esiste dualismo tra lui e il governatore. Non c’è ostilità. «Al contrario lavoriamo entrambi nella stessa direzione». Anche le osservazioni hanno un unico obiettivo, stimolare il lavoro della maggioranza.

Il pungolo di Oristano. In altre parole il discorso di Soru nella direzione di Oristano non era un’opera di distruzione della giunta. Per Soru era cemento sui muri portanti del governo Pigliaru. Il nemico è altrove. «Ho difeso il lavoro della giunta – spiega – e ho cercato di capire come questo governo affronti le debolezze e le colpe della giunta Cappellacci. È stato il centrodestra a far crescere il disavanzo dopo che eravamo riusciti a ridurlo. Ora Pigliaru si trova a dover di nuovo rientrare nei parametri».

La scelta impopolare. Soru ci tiene a far capire che alcune scelte sono indispensabili. E anche se impopolari vanno prese. E anche su questo punto difende Pigliaru. Il riferimento è alla sanità e alle decisioni complicate prese dalla giunta. «Dobbiamo decidere se vogliamo un’ottima sanità senza ticket a qualche chilometro da casa o se vogliamo una pessima assistenza sotto casa e con tasse ulteriori – spiega –. In fondo lo spirito della riforma si può anche riassumere così. La giunta Pigliaru con coraggio ha scelto di affrontare la voragine della spesa sanitaria. Che noi già prima avevamo risolto. Nel 2007 il disavanzo era di 43 milioni di euro, Cappellacci lo ha portato a 400. Ora lo si deve di nuovo riportare sotto controllo, dobbiamo ripagare un buco del passato. Ma si deve anche riqualificare la spesa sanitaria. Su questo è necessario accelerare».

Rimpasto. Nessuna paura di pronunciare la parola tabù. «Per ora è prematuro parlare di rimpasto. In questo momento è necessario chiudere bene la legge di riforma degli enti locali. E c’è da affrontare un altro tema caldo legato agli accantonamenti. La chiusura della Vertenza entrate è un fatto storico, ma adesso dobbiamo evitare che continui il prelievo forzoso che negli anni passati la giunta Cappellacci ha consentito. Poi è normale come in ogni squadra se Pigliaru deciderà di cambiare qualche giocatore sarà suo compito farlo».

Pigliaru multimediale. Il governatore su Facebook evita lo scontro frontale, ma ricorda quanto ha fatto la sua giunta. «Non so cosa si sia detto in dettaglio nella Direzione regionale Pd. Non c’ero. So però che la giunta il passo lo ha cambiato da tempo – scrive Pigliaru –. La nostra proposta di riforma degli Enti locali è pronta. È il risultato di un dibattito ricco e serio. È una proposta molto innovativa, una delle più avanzate d’Italia. Sulla Sanità abbiamo un piano coraggioso e innovativo: abbiamo detto in dettaglio come mettere ordine in una situazione resa disastrosa da anni di pessimo governo, di sprechi crescenti e senza controllo. In un anno e mezzo abbiamo disegnato una rete ospedaliera e una rete territoriale moderne e serie. Abbiamo individuato le azioni per fermare il disastro dei conti e migliorare la qualità del servizio. Noi abbiamo accelerato eccome. Abbiamo accelerato perché queste riforme sono essenziali per la Sardegna e non possono più aspettare, dopo anni in cui la politica ha fatto finta di niente perché non faceva scelte». Poi un secondo post in cui Pigliaru smorza i toni e dice di condividere le parole arrivate da Oristano e sintetizzate in un comunicato. L’imperativo è smorzare i toni ed evitare una polemica che indebolirebbe giunta a partito. E il panettone sembra già meno amaro.

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