La Nuova Sardegna

Pacifisti in corteo: «Subito la chiusura della base militare»

Pacifisti in corteo: «Subito la chiusura della base militare»

In marcia da San Sperate fino a Decimomannu La richiesta: riconversione dopo l’addio dei tedeschi

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DECIMOMANNU. Una cinquantina di pacifisti ieri pomeriggio hanno manifestato a ridosso del perimetro della base militare di Decimomannu per chiede la chiusura del presidio multinazionale. Si trattava soprattutto di giovani appartamenti alla rete «No Basi Né Qui Né Altrove». Alle 14 si sono radunati davanti alla chiesa di San Sperate per poi fare quella che loro hanno definito una «passeggiata» attorno alla rete che delimita l'aeroporto di Decimo. Il corteo, con striscioni («Chiudere i poligoni fermare la guerra») e bandiere, dopo aver percorso pochi chilometri di strada asfaltata si è spostato lungo un sentiero sterrato che costeggia la base.

I manifestanti dopo l'annuncio di abbandono della base da parte dei militari tedeschi ritengono che la protesta di oggi possa dare «la spallata finale» per la chiusura della struttura. Tutta la manifestazione degli antimilitaristi, che è stata segnalata in anticipo, è stata seguita costantemente da polizia e carabinieri. Sino al tardo pomeriggio non si sono registrati problemi di ordine pubblico.

L’addio dell’aeronautica militare tedesca avverrà nel corso del 2016 e per i 70 dipendenti civili del contingente si apre un periodo pieno di incognite perché i tedeschi contribuiscono robustamente al mantenimento della base e la loro defezione potrebbe significare la chiusura dell’intera struttura. Secondo gli antimilitaristi che hanno manifestato già altre due volte la Sardegna non deve pagare con i posti di lavoro: la Regione deve promuovere la riconversione della base in una struttura dove avviare attività e ricerche utili alla società civile.

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