Il Dipartimento di Stato Usa: «Non andate ora in Europa»
ROMA. Arriva la prima pesante mazzata anche al mondo del turismo, che negli ultimi mesi è stato colpito da una serie impressionante di eventi drammatici. Il Dipartimento di Stato americano ha infatti...
ROMA. Arriva la prima pesante mazzata anche al mondo del turismo, che negli ultimi mesi è stato colpito da una serie impressionante di eventi drammatici. Il Dipartimento di Stato americano ha infatti emesso un «travel alert», con cui avvisa i cittadini americani sui potenziali rischi legati ai viaggi verso e attraverso l’Europa. E vanno inevitabilmente un pò in ansia gli operatori italiani, che ben conoscono il valore del colosso dei viaggiatori a stelle e strisce big spender mondiali secondi solo ai cinesi con 112 miliardi di spesa l’anno: nel 2015 secondo dati Bankitalia in Italia sono arrivati oltre 3.7 milioni di viaggiatori per una spesa di 4.3 miliardi e quasi 30 milioni di pernottamenti.
Ma se l’Associazione Veneziana Albergatori (che riunisce 350 hotel a Venezia e in terraferma) fa sapere di essere assai preoccupata per le cancellazioni dei clienti oltreoceano, invita alla calma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «Non dobbiamo farci prendere prendere dal panico - dice - e permettere ai terroristi di raggiungere il loro vero scopo e cioè bloccare gli spostamenti e i viaggi e far crollare l’economia. Innanzitutto il Dipartimento Usa ha emesso un alert che è un avviso e non un warning (che è uno sconsiglio ed è molto più pesante). L’Italia non è obiettivo sensibile più di altri e noi abbiamo fiducia nelle azioni che stanno facendo governo, intelligence e forze dell’ordine». «Credo - spiega Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria - che sia un’inevitabile reazione a caldo, in queste situazioni è chiaro che, al di là delle mete ci sia una perplessità sul viaggiare stesso. Ancora nessuna cancellazione secondo Astoi Confindustria Viaggi, che associa oltre il 90% dei tour operator. «Abbiamo fatto dei monitoraggi sia ieri che oggi - dice il vicepresidente Pier Ezhaya - e confermiamo che non c’è nessun crollo. Continuano a soffrire le destinazioni che già soffrivano».