Vicesindaco di Belvì nel mirino Sei spari contro la sua macchina
Maurizio Cadau, 32 anni: «I colpi di pistola all’auto? Sono legati alla mia attività amministrativa» Nella notte i malviventi hanno saltato il muretto della casa e fatto fuoco contro i vetri della Golf
«I colpi di pistola all’auto? Penso che siano legati alla mia attività amministrativa, che sia soprattutto per una questione di gelosia: sono giovane, al mio primo mandato, ma ho preso molti voti, qui a Belvì, e questo può aver dato fastidio a qualcuno. Non so cos’altro pensare, davvero. Solo che all’inizio ho preferito non dirlo, in paese, perché non volevo turbare la domenica di festa e i riti della Pasqua, e la serenità di tante persone».
Trentadue anni, al primo mandato amministrativo, vice-sindaco di Belvì con delega al Turismo, esponente di spicco in provincia di Fratelli d’Italia, Maurizio Cadau è uno dei politici più giovani della Barbagia e deve già fare i conti con la parola “attentato”.
«È successo la notte tra sabato e la mattina di Pasqua – racconta ieri – ma io me ne sono accorto solo diverse ore dopo, quando mi sono svegliato e sono sceso in cortile per prendere la macchina e andare alla processione e al rito di S’Incontru, e solo allora ho visto che la mia Golf era stata raggiunta da diversi colpi, che qualcuno era entrato anche nell’abitacolo. Ho pensato subito alla mia attività amministrativa, a qualche gelosia, ma ho deciso di non dire nulla perché non volevo turbare in alcun modo la domenica di festa e i riti della Pasqua. Così ho deciso di proseguire come se nulla fosse: sono andato alla processione, ho seguito l’incontro tra Gesù e la Madonna che è un rito sempre molto sentito e partecipato anche da noi a Belvì, e solo dopo ho deciso di dare la notizia ai miei colleghi di giunta, mentre ovviamente ho informato da subito i carabinieri».
Secondo quanto è stato ricostruito nel corso delle indagini, dunque, chiunque sia entrato in azione nel cuore della notte a casa Cadau, lo ha fatto con il preciso intento di lasciare un segno indelebile e molto chiaro del suo passaggio: ha scavalcato il muretto che delimita il cortile della casa e si è diretto deciso verso la Volkswagen Golf del vicesindaco, poi ha fatto fuoco con una pistola.
Sei colpi hanno raggiunto l’auto, tre hanno frantumato il vetro e si sono infilati nell’abitacolo, mentre altri sono rimasti conficcati nella carrozzeria. I danni stimati sono decisamente consistenti. Qualcuno, probabilmente, di fronte a quei brutti messaggi, si sarebbe anche fermato o avrebbe mandato a monte i suoi programmi per la giornata, ma Maurizio Cadau, evidentemente, nemmeno per un secondo ha avuto la minima intenzione di darla vinta all’attentatore e ha proseguito la sua mattinata come se nulla fosse.
Stando a quanto riferito poi da alcuni vicini, sembra che le pistolettate risalgano alle 5 del mattino, più o meno, ma il vicesindaco dice di non averle sentite e di aver dormito senza interruzioni, probabilmente perché il cortile dove l’auto era parcheggiata si trova sul retro della casa dove Cadau vive con i genitori, nella periferia di Belvì. Certo è che da quel momento alla scoperta dell’attentato passano circa quattro ore senza che nessuno si renda conto dell’accaduto. Gli attentatori, in ogni caso, hanno rischiato anche di essere visti: Belvì è un paese di agricoltori e proprietari di vigneti che spesso si recano in campagna molto presto e poi fanno rientro nelle loro case solo a metà mattina. Intorno alle 5, dunque, qualcuno avrebbe anche potuto accorgersi di movimenti sospetti. Ma al momento sembra che nessuno abbia visto qualcosa di utile per le indagini. Alcuni vicini, ai carabinieri, hanno spiegato di aver solo avvertito qualche botto, ma nulla di più.
«Penso che l’attentato sia legato alla mia attività amministrativa – ripete Cadau – e a qualche gelosia. Conosco bene i problemi del mio paese e insieme ai miei colleghi di giunta ci stiamo lavorando da tanto. Sono lo spopolamento e la mancanza di lavoro, come in tanti altri paesi della Sardegna e in particolare dell’interno. Io li ascolto ogni giorno, i miei compaesani, vivo sempre in mezzo a loro e ne conosco problemi e preoccupazioni, e da tempo faccio tutto il possibile perché la situazione migliori».