La Nuova Sardegna

Meridiana, cause collettive contro la Cig

di Guido Piga
Meridiana, cause collettive contro la Cig

Cento, tra piloti e assistenti di volo, ritengono illegittimo il provvedimento. L’11 maggio udienza a Tempio

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OLBIA. La cassa integrazione di Meridiana è legittima? È giusto che i lavoratori l’abbiano avuta (o sia stata loro imposta) dal 2011 e più ancora dal 2012 fino a oggi? Oppure la compagnia sarà costretta a restituire i soldi (pubblici), qualcosa come oltre 70 milioni di euro?

Per cento lavoratori, tra piloti e assistenti di volo, la cassa non era legittima perché - sostengono - Meridiana ha tolto loro il lavoro per affidarlo alla compagnia aerea controllata, Air Italy. E perché questo sia dichiarato in un atto ufficiale si sono affidati a uno degli avvocati più famosi d’Italia: Franco Focareta, il legale che fece vincere gli operai della Fiom contro la Fiat di Marchionne. Focareta ha presentato tre cause collettive, in altrettanti tribunali del lavoro: a Busto Arsizio (per l’aeroporto di Malpensa), a Tempio (per quello di Olbia), a Verona. La prima udienza si terrà in quello lombardo, domani; in quello gallurese l’11 maggio, in quello veneto il 17 giugno.

Sono tre cause, per usare le parole di Focareta, «importantissime». Non è la causa di un singolo dipendente che contesta a Meridiana di essere stato messo forzosamente in cassa integrazione; questo è il caso dei 25 piloti che hanno parzialmente vinto al tribunale di Tempio. Le tre cause collettive mettono in discussione la cassa integrazione, per tutti i dipendenti. «Io faccio il mio lavoro. Piloti e assistenti di volo mi hanno chiesto di portarle avanti e io, viste le carte e i loro tanti esposti, ho ritenuto che ci fossero tutti gli elementi per farlo» spiega Focareta, poco prima di ricevere proprio il leader della Fiom Maurizio Landini.

Focareta chiarisce che le ragioni sono molteplici, ma una è fondamentale: il passaggio di attività da Meridiana alla controllata Air Italy. «Meridiana ha chiesto e ottenuto la cassa integrazione nel 2011, poi nel 2012 ha ottenuto l’ampliamento del numero dei lavoratori da mandare in cassa - dice Focareta -. Ebbene, nel frattempo, Meridiana ha acquistato Air Italy. Alla compagnia Air Italy ha passato le attività, riducendo quelle di Meridiana. Capisco che l’azienda l’abbia fatto perché sostiene che i costi erano minori, ma questo non è un requisito per chiedere e ottenere la cassa».

Focareta spiega che «il presupposto per chiedere la cassa è che l’azienda abbia una cessione o riduzione di attività. E l’unica cessione di attività di Meridiana è stata, appunto, quella a favore di un’altra compagnia».

Tre cause che arrivano nei tribunali nel momento della trattativa per l’ingresso di Qatar Airways in Meridiana, ma che andranno a sentenza non subito. «Penso che ci vorrà un anno, almeno a Busto Arsizio. Anche perché sono cause ordinarie», ipotizza Focareta.

Che cosa potrebbe succedere? La cassa integrazione funziona così. L’Inps, con soldi pubblici, paga lo stipendio (ridotto del 20%) ai dipendenti di Meridiana. Dal giugno del 2011, la compagnia aerea ha risparmiato così circa 70 milioni. E se fosse condannata? «Meridiana dovrebbe restituire tutti i soldi dati ai lavoratori dall’Inps e pagarli senza la decurtazione della cassa - chiude Focareta -. È una situazione di grave incertezza per l’azienda. Mi stupisce che ancora i suoi dirigenti non mi abbiano chiesto un tavolo per trovare una soluzione. Perfino Marchionne l’ha fatto...».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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