La Nuova Sardegna

la regione spenderà 4 milioni

L’appalto per le fotocopiatrici: i dubbi del consigliere Truzzu

di Mauro Lissia
L’appalto per le fotocopiatrici: i dubbi del consigliere Truzzu

CAGLIARI. Un appalto appetitoso, cinque milioni e 750 mila euro in cambio del noleggio e assistenza di stampanti e apparecchi multifunzione alla Regione, ai policlinici di Cagliari e Sassari, all’Asl...

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CAGLIARI. Un appalto appetitoso, cinque milioni e 750 mila euro in cambio del noleggio e assistenza di stampanti e apparecchi multifunzione alla Regione, ai policlinici di Cagliari e Sassari, all’Asl 8 e alle aziende sanitarie di Carbonia e Iglesias. Era luglio del 2014: stranamente uscite di scena le compagini miliardarie, la competizione si restringe a due ditte. Aggiudicazione, il solito strascico di ricorsi e giudizi amministrativi, a distanza di due anni a fornire quanto serve agli uffici regionali è rimasta la Copier Service di Salvatore Doro, una piccola azienda di Sassari. Impegno pesante per un’azienda che doveva partecipare col solo dieci per cento della quota societaria al raggruppamento di imprese con Olidata nella battaglia contro la storica ditta Faticoni di Cagliari, appaltatrice uscente. I giochi ormai sono fatti, ma al consigliere regionale Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) sono rimasti dubbi sulla linearità dell’operazione. Li ha espressi in un’interrogazione depositata il 7 giugno. Al centro della scena è la ditta Olidata, che dopo aver vinto la gara con un ribasso altissimo, pari al 25% della base d’asta, entra in crisi: debiti per 20 milioni iscritti nel bilancio 2015. Qualche dato per capire: a fronte di un fatturato di tre milioni richiesto dal bando di gara, Olidata non poteva offrire attività specifica nel noleggio delle macchine, Copier Service non supera i 300 mila euro. Per mettere assieme i numeri sufficienti si avvale di due aziende di Cuneo e Cesena. Resta il problema della cauzione: tra scadenze saltate e le voci di crisi che circolano la Reale Mutua assicurazioni, che aveva coperto la garanzia provvisoria, preferisce darsela a gambe. Entra così in scena, siamo al 28 dicembre 2015, la China Taiping Insurance, una compagnia cinese. Proprio quella che tempo prima aveva denunciato all’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni - così scrive Truzzu nell’interrogazione - un numero di polizze fidejussorie contraffatte intestate a proprio nome. La Regione prende atto e va avanti, ma i problemi di Olidata non sono finiti: il 14 marzo 2016 perde «per gravi e irrilevanti inadempienze» il contratto con la Consip e il 25 successivo, col bilancio in rosso profondo, il consiglio di amministrazione affida a un collegio di professionisti la liquidazione della società. Tutto sembra condurre alla revisione dell’appalto, che potrebbe andare di nuovo a Faticoni malgrado le sconfitte nei giudizi amministrativi. Ma il 29 aprile 2016 Olidata ricompare e propone di modificare le quote di partecipazione al raggruppamento pur di mantenere il contratto d’appalto. Secondo la legge - scrive Truzzu - la modifica delle quote ad appalto aggiudicato è consentita solo in caso di fallimento del mandante, non in quello di liquidazione volontaria. Ma la Regione la pensa diversamente e firma il contratto per la fornitura del servizio. Quando Roberto Faticoni - titolare della ditta omonima - formalizza l’accesso agli atti e chiede di vedere come è stata modificata la configurazione dell’Rti, gli uffici gli rispondono che non è possibile violare la riservatezza di un’azienda quotata in borsa. Olidata era quotata in borsa, ma non lo è più dopo la liquidazione. Ora Truzzu chiede che ogni passaggio si questa vicenda venga verificato e valutato, compresa la polizza fidejussoria rilasciata dalla compagnia cinese.

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