La Nuova Sardegna

SANITÀ

Asl unica, il centrosinistra ora corre veloce Forza Italia e Fdi: «La nostra controproposta»

CAGLIARI. Il tavolo tecnico del centrosinistra sulla riforma delle Asl è arrivato quasi a metà dell’opera. Dopo aver cominciato i lavori fra mille difficoltà, da qualche giorno marcia a passo di...

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CAGLIARI. Il tavolo tecnico del centrosinistra sulla riforma delle Asl è arrivato quasi a metà dell’opera. Dopo aver cominciato i lavori fra mille difficoltà, da qualche giorno marcia a passo di carica. Dei 18 articoli della bozza presentata dall’assessore alla Sanità Luigi Arru, pare abbia trovato un accordo di massima sui primi sei. Non c’è ancora nulla di scritto, ma i partiti sembrano a questo punto decisi a chiudere la partita entro le prossime due settimane. Con la certezza di avere più tempo a disposizione, ai commissari Asl l’incarico è stato rinnovato fino al 31 agosto, le tensioni sembrano essere svanite. O almeno c’è più voglia di discutere e non scontrarsi ad esempio sui poteri del prossimo super manager di «Unica», sulla mappa delle future aree socio-sanitarie, dovrebbero restare ancora otto come le attuali Aziende sanitarie, e anche sulla possibilità che il servizio regionale per le emergenze-urgenze non sia autonomo ma solo un dipartimento di «Unica». Per il presidente della commissione Sanità del Consiglio, Raimondo Perra (Psi): «Finalmente abbiamo cominciato a discutere con serenità. È vero l’avremmo dovuto fare da prima, ma possiamo recuperare in fretta il tempo perso». Oggi nuova riunione del tavolo tecnico

Controidea. Se nel centrodestra finora erano usciti allo scoperto sulla riforma solo i Riformatori e l’Udc, ora anche Forza Italia e i Fratelli d’Italia hanno le loro due proposte. La sintesi potrebbe essere questa: «Si alla riduzione delle Asl, no ad Unica perché emargina i territori». Nella prima, secondo Fi ed Fdi, gli enti territoriali dovrebbero essere massimo quattro: Nord-Est, Nord, Sud e l’azienda Brotzu. Oppure in alternativa le Aziende potrebbero scendere a tre, con in più le universitarie Cagliari e di Sassari e ancora il Brotzu. «Entrambi sono un modello organizzativo efficiente – ha detto Paolo Truzzu (Fdi) e non un sicuro fallimento come lo sarà di certo l’Asl unica su cui la stessa maggioranza è spaccata». A demolire Unica è stato anche Gilberto Turati, ricercatore dell’università di Torino, convocato come esperto dal centrodestra: «Con una sola Asl – ha detto – la Regione ammette la propria incapacità a gestire il sistema e delega il compito a un manager accentratore che di fatto la sostituirà nella gestione organizzativa». Per Stefano Tunis (Fi): «Il centrosinistra dovrebbe cominciare a ragionare, a confrontarsi con l’opposizione e non imporre quello che purtroppo non funzionerà. Mai». Ignazio Locci (Fi) ha rilanciato: «Noi vogliamo razionalizzare i costi, loro tagliare i servizi». (ua)

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