La Nuova Sardegna

Mancano le colonnine: in Sardegna l’auto elettrica non sfonda

di Alessandro Pirina
Mancano le colonnine: in Sardegna l’auto elettrica non sfonda

Poche vendite nell’isola per l’assenza nelle strade principali di stazioni di ricarica Impossibile collegare Sassari con Cagliari: la Regione stanzia 20 milioni di euro

3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Le auto elettriche sono il futuro, ma nel presente stentano a farsi spazio tra i motori a benzina e diesel. Soprattutto in Italia, fanalino di coda di un’Europa che invece punta a una mobilità sempre più sostenibile. Nella penisola sono poche migliaia i veicoli a zero emissioni, numeri che in Sardegna si riducono a qualche decina. Costi troppo elevati, pochi incentivi, ma soprattutto poche colonnine per caricare le auto. Il sito www.colonnineelettriche.it ne indica solo 7, in realtà sparsa nell’isola ce n’è qualcuna in più e presto se ne aggiungeranno delle altre, ma è ancora troppo poco per trasformare le strade sarde in percorsi a zero emissioni. Il problema maggiore è dato dalla assenza dei servizi, dall’impossibilità di caricare l’auto per decine di chilometri, in particolare sulle strade più trafficate, a partire dalla 131. Raggiungere Cagliari da Sassari su un’auto elettrica è dunque una missione impossibile. Un deficit strutturale su cui la Regione ha deciso di investire attraverso il piano energetico che dovrebbe vedere i primi frutti già nei prossimi mesi. Oltre venti milioni di euro per realizzare stazioni di rifornimento di elettricità a Cagliari, Sassari, Oristano, Olbia, Nuoro, nelle isole minori e nelle località turistiche.

Problema rifornimento. Intanto, però, l’isola deve fare i conti con le colonnine solo per pochi fortunati. «La prima domanda che ci fa un cliente è: dove posso rifornire? – racconta Gianni Camboni, titolare della Nissan Yes a Sassari –. Oggi noi siamo come i primi venditori di auto di fine Ottocento che avevano a che fare con chi era abituato a muoversi a cavallo. Ma quello è il futuro. E bene sta facendo la Regione a investire su questo settore. Negli ultimi tempi sono stati fatti importanti passi avanti anche grazie ai Comuni, come quello di Sennori, che stanno manifestando interesse verso la mobilità sostenibile, ma sono certo che appena le auto riusciranno ad avere una autonomia di 500 chilometri e sarà risolto il problema delle colonnine assisteremo alla terza rivoluzione industriale».

Pochi incentivi. Non è solo una questione di colonnine. Il mercato tarda a svilupparsi per i prezzi ancora troppo elevati - la Nissan Leaf, la più diffusa al mondo, costa 24mila euro - e gli irrisori incentivi dello Stato. Il che spiega il perché ancora oggi in Italia si comprino così pochi veicoli a zero emissioni: nel 2015 ne sono state vendute poco meno di 1500 e oggi in tutto ne circolano circa 5mila. Nella sola Norvegia, dove ormai un’auto su tre è elettrica, solo negli ultimi 12 mesi ne sono state vendute 78mila. «I nostri numeri sono molto più piccoli – dice ancora Camboni –. La media è di 5 all’anno, dati comunque positivi rispetto al passato. Da noi purtroppo manca una politica eco-sostenibile come quella attuata in Norvegia. Dove ai cittadini che vogliono acquistare un’auto elettrica si dà un incentivo vero, si dà la possibilità di usare le corsie preferenziali o i parcheggi gratis sulle strisce blu».

Vacanza a emissioni zero. Sulle auto e bici a zero emissioni ha deciso di puntare la Veisar di Alghero, dal 2001 specializzata nella vendita e nella assistenza di veicoli elettrici. Il titolare, Tomaso Tilocca, tra mille difficoltà, si sta facendo promotore di una campagna per trasformare la Sardegna in una regione sempre più eco-sostenbile. «Siamo andati all’ultima fiera di Berlino per proporre la vacanza in Sardegna solo con mezzi elettrici. Un traguardo che ovviamente si può raggiungere solo con l’ampliamento della rete di colonnine. E proprio con questo obiettivo tra Alghero, Stintino, Porto Torres e Bosa abbiamo firmato una convenzione con operatori e ristoranti, che offrono i loro servizi nelle tre ore necessarie alla ricarica dell’auto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La storia 

Il racconto di una commessa: «Pagata solo 3,50 euro l’ora per lavorare nei festivi»

Video

Rissa furibonda fuori da un locale a Sassari, le impressionanti immagini della notte di follia

Le nostre iniziative