La Nuova Sardegna

La scheda - Nel 2006 la nascita della Limba comuna

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A dieci anni dalla sua adozione, la Limba sarda comuna (Lsc) stenta ancora a decollare. A ufficializzare la sua nascita era stata nell’aprile del 2006 la giunta Soru. Non fu un processo lungo, più breve di quello che nel 2001 aveva originato la Limba sarda unificata (Lsu) alla quale la Lsc si ispira. La limba unificata era stata pesantemente criticata per la sua artificialità, nonché per l'assenza di richiami alla varietà campidanese, in quanto esclusivamente basata sulla varietà del logudorese centrale.

Racconta Diego Corraine: «Nel 2006 facemmo in fretta, Soru non aveva intenzione di perdere molto tempo. Disse che voleva una Limba per la Sardegna. Ci furono quattro o cinque sedute delle commissioni, poi la Limba comuna venne approvata». Ma in questi dieci anni il percorso si è fermato. Per due problemi: perché la Regione non ha sponsorizzato con la dovuta forza la diffusione e il riconoscimento in tutta l’isola della Lsc e perché i territori non hanno approvato. Una lingua acquista forza se la gente la para e veicola la sua promozione. E il logudorese, nelle sue centinaia di varianti, ha poco in comune con il campidanese e viceversa.

In questi anni la Regione ha seguito la norma Lsc nella traduzione di diversi documenti e delibere, dei nomi dei propri uffici e assessorati, oltre al proprio stesso nome "Regione Autònoma de Sardigna", che figura oggi nello stemma ufficiale insieme alla dicitura in italiano.

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