La Nuova Sardegna

Low cost, regna il caos Alghero: ridateci Ryanair

di Silvia Sanna
Low cost, regna il caos Alghero: ridateci Ryanair

Gli scenari dopo la sentenza Ue. Mercoledì vertice con la compagnia di Dublino

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SASSARI. Le certezze, sulla partita low cost e contributi pubblici alle compagnie, sono racchiuse nelle 92 pagine della sentenza emessa venerdì mattina dalla Commissione Europea. Per ora, sul significato della sintesi al momento resa pubblica, fioriscono ipotesi e congetture. Con almeno due punti fermi: l’Ue ha stabilito che le risorse assegnate dalla Regione a una decina di compagnie aeree che operano su Olbia e Cagliari sono qualificabili come aiuti di Stato, dunque sono contributi illeciti che i vettori dovranno restituire. L’altro aspetto molto chiaro è proprio questo: a pagare non saranno chiamati gli aeroporti, che nell’applicazione della legge 10 (articolo 3) hanno svolto solo un ruolo di comparse, dal momento che gli aiuti sono stati girati interamente alle compagnie. E Alghero? Da una prima lettura, per il Riviera del Corallo né per le compagnie che vi operano, ci saranno conseguenze. Perché, sembra di capire, i contributi – a Ryanair e agli altri vettori – sono stati assegnati in maniera regolare. Di questo è certo il sindaco di Alghero Mario Bruno, che ora chiede con forza di recuperare il tempo perduto: l’appello è rivolto alla Regione, all’assessore ai Trasporti Deiana in particolare. Chiamato ad ammettere la sconfitta e a individuare le soluzioni per sostenere economicamente Ryanair ed evitare la fuga della compagnia irlandese dall’isola.

Il vertice. La decisione dell’Unione Europea, attesa da marzo, è arrivata una settimana dopo il taglio delle tasse aeroportuali da parte del Governo, con l’eliminazione sino al 31 dicembre 2016 del balzello aggiuntivo di 2,5 euro imposto a gennaio. Ma la bocciatura della Regione e della legge 10 approvata dall’ex maggioranza di centrodestra nel 2010, coincide temporalmente con un altro appuntamento importante: il vertice in programma mercoledì tra Governo, Ryanair e i governatori delle Regioni colpite dalla smobilitazione della compagnia low cost. Cioè la Sardegna e l’Abruzzo. L’incontro, inizialmente previsto a Pescara, probabilmente si svolgerà a Roma e sarà coordinato dal ministro Delrio. La convocazione era arrivata poche ore dopo il taglio delle tasse aeroportuali per sondare la disponibilità di Ryanair a tornare sui suoi passi. Anche alla luce dello stanziamento di 10 milioni di euro che la giunta Pigliaru intende utilizzare per supportare i collegamenti, nel rispetto delle norme Ue.

Le incognite. Ora la sentenza della Commissione getta un’ulteriore ombra sull’incontro. Perché se anche dovesse essere confermato che lo scalo di Alghero non corre rischi perché il sostegno economico a Ryanair era legittimo, resta l’incognita Cagliari. Gli aiuti ricevuti per volare dallo scalo del capoluogo – emerge dal provvedimento Ue – erano illegali. Dunque la compagnia dovrà restituirli. L’importo, per ora, non si conosce. È scritto nella sentenza e sarà reso noto – per Ryanair come per le altre compagnie – quando i vettori autorizzeranno la violazione della loro privacy. La certezza è che la Regione a partire dal 2011 ha assegnato sulla base della legge 10 risorse per 80 milioni di euro. Questa la spartizione: 30 allo scalo di Alghero-Riviera del Corallo, il resto diviso tra Elmas (la fetta più significativa) e Olbia. Almeno 60 i milioni già incassati dai vettori. La Regione, dice la Commissione, dovrà fare calcoli al centesimo e reclamare la restituzione. Chissà se le compagnie chiamate a rimborsare avranno poi ancora la voglia e la convenienza di volare sui cieli della Sardegna.

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