Un terribile muro di fuoco
Incendio tra Planargia e Montiferru. Evacuato ospizio, fiamme sulle case
SCANO MONTIFERRO. Una giornata di terrore nella Sardegna centrale devastata dalle fiamme. Un maxi rogo che ha attraversato il Marghine e la Planargia. È arrivato nell’alto Oristanese. Ha travolto aziende agricole, boschi, macchia mediterranea. Evacuato un ospizio e alcune case. Le fiamme hanno lambito diversi centri. Un bilancio tragico in cui non ci sono vittime solo per l’efficienza della macchina antincendi. Il fronte del fuoco ha distrutto diverse migliaia di ettari tra la Planargia e il Montiferru. Secondo le prime informazioni è partito dalle campagne tra Suni e Sagama. Le fiamme, sicuramente di origine dolosa, sono state appiccate in più punti contemporaneamente. Sono state alimentate da un fortissimo vento. In brevissimo tempo il fuoco ha attraversato il territorio di Sagama e si è diretto verso quello di Scano Montiferro. Intorno alle 16 è arrivato a poche centinaia di metri dall’abitato, vicinissimo alla casa protetta che ospita una trentina di persone, di cui molte non autonome che per sicurezza, con un ambulanza e un pulmino, sono state evacuate e portate nel salone comunale.
La paura. Il terrore è diventato rabbia dettata dall’impotenza di fronte alla furia del fuoco, che in brevissimo tempo ha attraversato la zona artigianale del paese. Per vigne, coltivazioni, oliveti, terreni adibiti a pascolo e una vasta area di bosco di sughere e lecci, però non c’è stato scampo e sono state distrutte dalle fiamme. Il fuoco, sempre nelle campagne di Scano, ha interessato anche alcune aziende agricole, bruciato animali, molte pecore, almeno due cavalli e altri animali di una fattoria didattica, e ha causato danni gravissimi, ancora da quantificare.
Paesi in pericolo. Il rischio maggiore lo hanno corso gli abitati di Scano Montiferro e di Sennariolo. Nel piccolo centro di Sennariolo, poco più di cento abitanti, le fiamme sono arrivate fino alla periferia del paese, e per qualche ora si è temuto che fosse necessario evacuare il paese. Un paio di case sono state salvate soltanto grazie alla bravura dei piloti dei Canadair e degli elicotteri, che hanno effettuato sopra le fiamme decine di lanci ben indirizzati. «Un inferno di fuoco – dicono i sindaci Giambattista Ledda, di Sennariolo e Gianni Panichi, di Cuglieri – che per fortuna è stato bloccato prima che arrivasse alle case».
Le forze in campo. Il primo allarme è scattato subito dopo le 13, ma la situazione a causa del fortissimo vento che soffiava nella zona è apparsa molto complicata fin da subito. Tantoché alle prime squadre a terra intervenute, si sono aggiunti quasi subito i mezzi aerei, inizialmente tre elicotteri e due Canadair partiti dalla base di Olbia, diventati quattro con i due arrivati dalla penisola e altri quattro elicotteri decollati dalle basi dell’isola. Un dispiegamento di forze messe in campo e coordinate dalla base operativa della Forestale di Fenosu, dalla quale non è decollato il Super Puma rientrato alla sua base dopo il termine della missione. A terra oltre cento uomini tra barracelli (c’erano tutte le compagnie del territorio), dieci mezzi dei vigili del fuoco e di Forestas arrivati da Oristano e Nuoro, tre squadre della protezione Civile e un gran numero di volontari. Un esercito che ha lottato sui tre fronti del fuoco con ogni mezzo e che non si è fermato durante la notte proseguendo l’opera di spegnimento e bonifica.
La storia si ripete. Il fuoco, dopo gli incendi del 1994 e del 1999, che devastarono migliaia di ettari di bosco e di pascolo, ritorna a devastare il Montiferru e la Planargia. Importantissimo il contributo fornito dai carabinieri delle compagnie di Macomer e Ghilarza, della polizia di Stato e degli agenti della polizia locale, che hanno gestito il traffico nelle arterie interessate all’incendio, indirizzando gli automobilisti verso percorsi alternativi più sicuri. Un’altra brutta pagina, fatta di fuoco e devastazione, è stata scritta ieri dai criminali del fiammifero. Un biglietto da visita davvero triste quello che si presenta ai tanti turisti che affollano la costa oristanese in questi giorni. Sull’incendio, come da prassi, è stata aperta un’inchiesta.