La Nuova Sardegna

Duplice omicidio, Pinna dal gip

di Nadia Cossu
Duplice omicidio, Pinna dal gip

Lo zio degli arrestati sarà interrogato domani a Nuoro. È accusato di minacce verso il super teste

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NULE. Francesco Pinna dovrà presentarsi venerdì mattina nel palazzo di giustizia di Nuoro per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Mauro Pusceddu. Saranno presenti anche il pubblico ministero Andrea Vacca e l’avvocato difensore Agostinangelo Marras.

L’allevatore di Nule di 58 anni – zio dei due cugini Paolo Pinna e Alberto Cubeddu in carcere per i delitti di Gianluca Monni e Stefano Masala – era stato arrestato martedì dai carabinieri di Nuoro per le minacce telefoniche a Matteo Taras, fratello di Alessandro, testimone-chiave dell’inchiesta sugli omicidi di Orune e Nule. Minacce che si sono tradotte – nel caso specifico – nel più grave reato di “induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria”.

Erano state parole pesanti le sue, facevano riferimento a possibili «ripercussioni» qualora il testimone Taras avesse parlato. La sera dell’8 maggio (dopo l’omicidio dello studente Monni) fu proprio lui ad accompagnare Alberto Cubeddu nelle campagne di Pattada dove fu incendiata l’Opel Corsa di Stefano Masala. Taras non sapeva perché Cubeddu stesse distruggendo quella macchina, nessun sospetto. Solo dopo, quando sentì la notizia del delitto di Orune capì tutto.

Venerdì Francesco Pinna – che al momento si trova agli arresti domiciliari – deciderà se rispondere alle domande del giudice o se avvalersi della facoltà di stare in silenzio.

L’arresto di Pinna probabilmente era nell’aria considerato che la telefonata anonima al fratello del supertestimone risale allo scorso giugno, esattamente il giorno prima dell’incidente probatorio durante il quale Taras avrebbe dovuto raccontare ciò che vide fare a Cubeddu la sera dell’8 maggio. Quando martedì i militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Nuoro, coordinati dal capitano Luigi Mereu, hanno bussato alla porta della sua abitazione a Nule lui non ha opposto resistenza. I militari lo hanno accompagnato prima in caserma a Bono e poi a casa.

Questo ulteriore sviluppo nella complessa inchiesta sui due omicidi fa capire quanto pesante sia il clima nel paese del Goceano al centro, suo malgrado, di uno dei più terribili fatti di cronaca che hanno interessato la Sardegna negli ultimi anni.

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