Chimica verde, Eni pronta al rilancio
di Gianni Bazzoni
L’ad Descalzi annuncia l’avvio della fase 3: previsti investimenti per circa 300 milioni per la produzione di bioplastiche
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SASSARI. È stato perso un sacco di tempo, questa è una certezza. Tanto che il progetto della chimica verde nella zona industriale di Porto Torres è diventato un contenitore di annunci, promesse e impegni non mantenuti. E forse l’Eni aveva anche deciso di sfilarsi e di guardare ad altre cose (magari gas e fotovoltaico). Mancava persino un pezzo - nel senso che la filiera era monca, si era perso per strada un impianto - e la fine sembrava già scritta con l’ennesimo fallimento. Ieri mattina - ad Assemini, nello stabilimento Saline Conti Vecchi, in occasione della cerimonia di apertura del sito affidato al Fondo ambiente italiano, l’Ad di Eni Claudio Descalzi ha rilanciato: «Fase 3 per la chimica verde a Porto Torres: non stiamo rottamando o abbandonando vecchie installazioni industriali, ma le stiamo trasformando. È una cosa su cui il presidente Pigliaru insiste da un anno e più. Ne abbiamo discusso e se lo stiamo facendo lo devo a lui e alla Sardegna».
In ballo ci sarebbe un investimento da circa 300 milioni di euro, stavolta da inserire in un Accordo di programma da sottoporre al governo.
Se si tratta di un nuovo annuncio fatto in una cornice particolare e in un momento non proprio entusiasmante per l’Isola lo si capirà presto. Pigliaru ha detto che Eni realizzerà una bioraffineria integrata e rilancerà gli investimenti della fase tre di Matrìca con un salto di qualità verso la produzione su larga scala. Differenti - come capita sempre in questi casi - i commenti, anche perché c’è un’altra partita aperta: quella che riguarda le bonifiche nell’area industriale di Porto Torres. Ogni volta, anche pochi giorni fa, si sostiene che il progetto «è a buon punto», ma non si capisce bene quale sia il punto. Perché l’intervento vero non decolla mai.
«Vogliamo capire cosa si intende con avvio della terza fase, quali investimenti si vogliono fare e per quali impianti. – ha detto Massimiliano Muretti – segretario Industria della Cgil di Sassari – Le dichiarazioni non bastano, ci servono gli investimenti le persone al lavoro, nella costruzione, gestione e manutenzione degli impianti». Così pure Giovanni Tavera, segretario Uiltec di Sassari: «Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente Pigliaru riguardo al proseguo del progetto Matrìca di Porto Torres e aspettiamo impegni concreti corredati da cifre, investimenti, tempistiche reali e maestranze occupate per la realizzazione della terza fase»
Apprezzamento, invece, dal fronte politico. Gavino Manca (Pd): «Saluto con favore la volontà di trasformare il vecchio protocollo per la bonifica, riconversione e rilancio di Porto Torres in un più stringente e vincolante Accordo di programma quadro (Apq). Auspico la convocazione a Palazzo Chigi entro giugno del tavolo istituzionale». E il senatore Silvio Lai (Pd): «Bene il pressing di Pigliaru e della giunta nei confronti di Eni, ora aspettiamo che le affermazioni dell’ad Descalzi siano seguite da fatti concreti. E che gli impegni dell’Accordo di programma partano tutti contemporaneamente. E non prima il fotovoltaico e poi gli investimenti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
In ballo ci sarebbe un investimento da circa 300 milioni di euro, stavolta da inserire in un Accordo di programma da sottoporre al governo.
Se si tratta di un nuovo annuncio fatto in una cornice particolare e in un momento non proprio entusiasmante per l’Isola lo si capirà presto. Pigliaru ha detto che Eni realizzerà una bioraffineria integrata e rilancerà gli investimenti della fase tre di Matrìca con un salto di qualità verso la produzione su larga scala. Differenti - come capita sempre in questi casi - i commenti, anche perché c’è un’altra partita aperta: quella che riguarda le bonifiche nell’area industriale di Porto Torres. Ogni volta, anche pochi giorni fa, si sostiene che il progetto «è a buon punto», ma non si capisce bene quale sia il punto. Perché l’intervento vero non decolla mai.
«Vogliamo capire cosa si intende con avvio della terza fase, quali investimenti si vogliono fare e per quali impianti. – ha detto Massimiliano Muretti – segretario Industria della Cgil di Sassari – Le dichiarazioni non bastano, ci servono gli investimenti le persone al lavoro, nella costruzione, gestione e manutenzione degli impianti». Così pure Giovanni Tavera, segretario Uiltec di Sassari: «Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente Pigliaru riguardo al proseguo del progetto Matrìca di Porto Torres e aspettiamo impegni concreti corredati da cifre, investimenti, tempistiche reali e maestranze occupate per la realizzazione della terza fase»
Apprezzamento, invece, dal fronte politico. Gavino Manca (Pd): «Saluto con favore la volontà di trasformare il vecchio protocollo per la bonifica, riconversione e rilancio di Porto Torres in un più stringente e vincolante Accordo di programma quadro (Apq). Auspico la convocazione a Palazzo Chigi entro giugno del tavolo istituzionale». E il senatore Silvio Lai (Pd): «Bene il pressing di Pigliaru e della giunta nei confronti di Eni, ora aspettiamo che le affermazioni dell’ad Descalzi siano seguite da fatti concreti. E che gli impegni dell’Accordo di programma partano tutti contemporaneamente. E non prima il fotovoltaico e poi gli investimenti».
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