La Nuova Sardegna

agricoltura 

Tra la Coldiretti e Caria è gelo 

L’associazione contro l’assessore dopo la manifestazione sulla 131

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SASSARI. Continua la polemica tra l’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e la Coldiretti dopo la manifestazione che si è svolta venerdì scorso sulla statale 131 all’altezza di Abbasanta. «Falsità è accusare i pastori e gli agricoltori sardi di essere degli assistiti – ribadisce il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – affermazioni che sono state dette in presenza di testimoni dall’assessore regionale sia a margine di un incontro pubblico tenutosi nei giorni scorsi a Tortolì che durante un incontro che si è tenuto in assessorato a Cagliari. Altro che assistiti: i nostri agricoltori a causa dei ritardi cronici e l’assenza di sicurezza nel ricevere i premi comunitari, sono penalizzati e non sono concorrenziali in partenza con i colleghi degli altri Paesi». «In Sardegna ci sono veri e brillanti imprenditori agricoli – continua il direttore di Coldiretti Luca Saba – in molti settori eccelliamo e siamo da esempio per le altre regioni e Paesi. Un esempio su tutti sono i pastori, per qualcuno assistiti, ma sono gli antesignani del benessere animale. Questo non basta soprattutto se la burocrazia ti mette il bastone tra le ruote».

Coldiretti, dunque, ribadisce le accuse a Caria. Che però ha subito smentito le affermazioni che gli vengono attribuite. «Ho profondo rispetto delle decine di migliaia di agricoltori e pastori sardi, del loro lavoro e delle tante difficoltà che, fra crisi di mercato e calamità naturali, sono costretti ad affrontare in questi duri mesi. Ecco perché ci tengo a ribadire con la dovuta forza e la necessaria chiarezza che non ho mai pensato e tanto meno detto che il mondo delle campagne è una categoria di assistiti».

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