La Nuova Sardegna

Elisoccorso, l’ultima parola sarà del Tar

Elisoccorso, l’ultima parola sarà del Tar

Ricorso di Elitaliana contro l’appalto. L’opposizione: le nostre preoccupazioni erano motivate

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CAGLIARI. La società che ha ricorso al Tar contro l’appalto per l’elisoccorso ha un nome: è l’Elitaliana. Non è una delle tre aziende ammesse all’apertura delle buste con offerta al ribasso e forse per questo ha sollecitato, con un richiesta di sospensiva, il blocco della gara. Gara da 73 milioni di euro spalmati su otto anni in cui sono in corsa le italiane Airgreen e Babcock service e la belga Nhv. Per la verità, a fine luglio, anche Elitaliana aveva espresso il suo interesse per l’appalto, ma prima di presentarsi (non si sa se poi l’abbia fatto) con una lettera aveva espresso forti perplessità su alcune richieste previste dalla Regione per assegnare il servizio. In particolare sulla clausola che gli elicotteri non avessero più di tre anni di volo, sul fatto che fra le aziende presenti sul mercato solo una (e non certo Elitaliana) avesse a disposizione proprio tre elicotteri ora inutilizzati, è esattamente il numero di mezzi richiesto dal bando, e soprattutto che «proprio quegli elicotteri abbiano le caratteristiche precise previste dal capitolato di spesa». In altre parole, secondo Elitaliana, potrebbe nascere il sospetto che il bando sia stato fin troppo mirato a favore di un possibile concorrente. Per questo ha ricorso al Tar, che a giorni dovrà decidere. Il possibile blocco è stato commentato con durezza dal centrodestra: «Le nostre preoccupazioni sulla trasparenza erano motivate», hanno scritto Riformatori ed Fi.

Rete ospedaliera 1. Dopo il primo via libera di martedì alla riorganizzazione della Rete parte del Consiglio regionale, c’è stato un vertice di maggioranza ristretto per affinare (è il verbo del momento) gli emendamenti al testo licenziato dalla commissione sanità. Presenti un consigliere regionale per ogni partito del centrosinistra e alcuni tecnici dell’assessorato, la riunione era stata convocata per «mettere nero su bianco le correzioni proposte dai sindaci», è stato detto da chi ha partecipato all’incontro. Non si sa su quali punti si sia concentrata la riunione, ma pare ancora una volta sulle funzioni attribuite ai piccoli ospedali, quelli delle zone disagiate, e sulle gerarchie all’interno dei distretti sanitari. In ogni caso, entro domani gli emendamenti dovranno essere presentati.

Rete ospedaliera 2. Dopo essersi scatenato martedì nella discussione generale, il centrodestra ha annunciato che i suoi emendamenti saranno almeno un migliaio, perché «in tutti modi proveremo a fermare una riforma scellerata». Criticata ancora più nel dettaglio da Paolo Truzzu, Fdi, che contesta la chiusura a Cagliari della scuola di specializzazione in chirurgia e la conferma per quella di Sassari. «È un ennesimo scippo – scrive Truzzu – deciso dal ministero e subito dal centrosinistra». Per l’Udc, con Gianluigi Rubiu, è inammissibile invece che «l’ex Asl del Sulcis sia oggi senza copertura assicurativa a causa di una decisione incomprensibile». A proposito di Azienda unica: ha attivato il sistema che permetterà ai dipendenti di denunciare eventuali anomalie, leggi possibili casi di corruzione, con la garanzia del totale anonimato.

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