Un mega molo a Santo Stefano, servirà per le portaerei
La Difesa presenta il progetto di ampliamento dell’attracco troppo corto per la Cavour. Il senatore Roberto Cotti, M5s: «Nel parco protetto si creano strutture della Marina»
23 ottobre 2017
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SASSARI. Il rilancio turistico della Maddalena può attendere. Almeno per il ministero della Difesa. Nessun waterfront o porto turistico, il governo si impegna per allungare il molo di attracco dell’isola di Santo Stefano. Sarà un metro più basso e più grande di 780 metri quadrati. Un intervento indispensabile per la Difesa per far attraccare la portaerei Cavour. L’ammiraglia delle navi da guerra italiane. L’opposizione della Regione nel 2016 sembrava aver fatto sfumare l’idea, che in realtà era prevista tra gli interventi del G8. Ma era solo una pausa. A settembre del 2017 il ministero ha presentato la Valutazione di impatto ambientale. Tecnicamente ha messo nero su bianco lo “scoping”, il documento in cui si illustra l’intervento dal punto di vista tecnico, il suo impatto sull’ambiente e la ricaduta economica sul territorio.
La denuncia. A denunciare la ripresa, in assoluto silenzio, dell’iter dell’opera è il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti. «Nel cuore del parco nazionale della Maddalena si voleva, e si continua a volere, la realizzazione di un molo in grado di accogliere la portaerei Cavour. L’ammiraglia della flotta della Marina militare, 290 metri, 30mila tonnellate attraccherà nel cuore di un parco nazionale protetto. L'opera è definita dal ministero della Difesa “necessaria e urgente”. Ma è necessaria per chi? Urgente per cosa? Un investimento di poco più di cinque milioni di euro».
Cotti punta il dito anche contro la Regione, che «a fine settembre 2016 ha dato un parere tecnico sull'assoggettabilità a Via a dir poco imbarazzante. Ora arriva un’altra figuraccia. Nel parere tecnico la Regione, richiama possibili incompatibilità dell'opera per la presenza di posidonia nei fondali di Santo Stefano. Ma la Regione ritenne “escludibile che il progetto abbia impatti negativi sull'ambiente, e pertanto si ritiene, subordinatamente al rispetto della condizione descritta, di non dover richiedere l'assoggettamento dell'intervento in oggetto alla procedura di Valutazione di impatto ambientale"».
Il percorso. Ma il ministero decide di fare un passo indietro. E ora riinizia dalla procedura di scoping, che precede la Via. Una procedura preliminare in cui non è previsto ancora il coinvolgimento del pubblico, ma solo l'esame degli uffici che dovranno esprimersi sui contenuti tecnici.
Effetti. Nella sua denuncia Cotti allega anche il progetto definitivo, con tutti i dettagli tecnici ed economici. In cui si analizza anche il rapporto costi benefici. La spiegazione tecnica sul benessere sociale che un molo per portaerei possa portare in un parco è interessante. «Alcune attività quali quelle previste nel progetto, rivelano la loro importanza soprattutto in termini di variazione sostanziale del benessere sociale, intendendo in questo caso specifico la “sicurezza” dei cittadini, visto e considerato che l’ampliamento del molo per l’accoglimento delle navi classe Cavour consentirebbe alla Marina Militare Italiana di espletare funzioni di difesa militare. La valutazione di tale quantità, rappresenta un’informazione basilare per apprezzare l’impatto socio economico dell’intervento». E mentre alla Maddalena si attende il rilancio turistico e il recupero delle aree da bonificare dell’ex Arsenale, lo Stato sceglie di investire risorse su nuove strutture militari. (l.roj)
La denuncia. A denunciare la ripresa, in assoluto silenzio, dell’iter dell’opera è il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti. «Nel cuore del parco nazionale della Maddalena si voleva, e si continua a volere, la realizzazione di un molo in grado di accogliere la portaerei Cavour. L’ammiraglia della flotta della Marina militare, 290 metri, 30mila tonnellate attraccherà nel cuore di un parco nazionale protetto. L'opera è definita dal ministero della Difesa “necessaria e urgente”. Ma è necessaria per chi? Urgente per cosa? Un investimento di poco più di cinque milioni di euro».
Cotti punta il dito anche contro la Regione, che «a fine settembre 2016 ha dato un parere tecnico sull'assoggettabilità a Via a dir poco imbarazzante. Ora arriva un’altra figuraccia. Nel parere tecnico la Regione, richiama possibili incompatibilità dell'opera per la presenza di posidonia nei fondali di Santo Stefano. Ma la Regione ritenne “escludibile che il progetto abbia impatti negativi sull'ambiente, e pertanto si ritiene, subordinatamente al rispetto della condizione descritta, di non dover richiedere l'assoggettamento dell'intervento in oggetto alla procedura di Valutazione di impatto ambientale"».
Il percorso. Ma il ministero decide di fare un passo indietro. E ora riinizia dalla procedura di scoping, che precede la Via. Una procedura preliminare in cui non è previsto ancora il coinvolgimento del pubblico, ma solo l'esame degli uffici che dovranno esprimersi sui contenuti tecnici.
Effetti. Nella sua denuncia Cotti allega anche il progetto definitivo, con tutti i dettagli tecnici ed economici. In cui si analizza anche il rapporto costi benefici. La spiegazione tecnica sul benessere sociale che un molo per portaerei possa portare in un parco è interessante. «Alcune attività quali quelle previste nel progetto, rivelano la loro importanza soprattutto in termini di variazione sostanziale del benessere sociale, intendendo in questo caso specifico la “sicurezza” dei cittadini, visto e considerato che l’ampliamento del molo per l’accoglimento delle navi classe Cavour consentirebbe alla Marina Militare Italiana di espletare funzioni di difesa militare. La valutazione di tale quantità, rappresenta un’informazione basilare per apprezzare l’impatto socio economico dell’intervento». E mentre alla Maddalena si attende il rilancio turistico e il recupero delle aree da bonificare dell’ex Arsenale, lo Stato sceglie di investire risorse su nuove strutture militari. (l.roj)