Allarme sicurezza nelle scuole sarde: crolli e amianto in otto su dieci
Il responsabile della prevenzione Pino Masia: "Pochi fondi e non si fa manutenzione"
SASSARI. Alcune sarebbe preferibile buttarle giù e ricostruirle da capo, altre invece sono state ristrutturate e poi abbandonate. Tra un estremo e l’altro ci sono moltissime scuole dell’isola – la maggioranza – con problemi piccoli e grandi e un dato in comune: quasi nessuna è a norma. Se appena il 20% degli istituti isolani è dotato di certificato antincendi, anche in questa esigua minoranza gli interventi di manutenzione sono una rarità: per questo, non è detto che il documento sia ancora valido perché a distanza di anni succede che alcune prescrizioni – per mancanza di fondi o di personale – non siano più rispettate.
C’è anche un altro aspetto in comune: in circa 80% degli istituti c’è un ospite sgraditissimo, l’amianto. E considerato quanto costa smaltirlo, l’obiettivo è riuscire a conviverci rendendolo inoffensivo. In almeno tre quarti degli istituti sardi a fare le verifiche sulla sicurezza è il geometra Pino Masia. Nato a Tissi 50 anni fa, con il suo gruppo di collaboratori gira da una parte all’altra dell’isola per esaminare situazioni di pericolo e prevenirne altre. In qualità di Rspp – Responsabile servizio prevenzione e protezione – insieme ai dirigenti scolastico aggiorna periodicamente il Documento di valutazione dei rischi, cioè la fotografia aggiornata dei pericoli in ogni scuola. Da 1 a 10, il suo voto al sistema scolastico dal punto di vista della sicurezza è 4.
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