La Nuova Sardegna

Allarme sicurezza nelle scuole sarde: crolli e amianto in otto su dieci

Silvia Sanna
Gli effetti del crollo di un soffitto in un'aula di una scuola sarda
Gli effetti del crollo di un soffitto in un'aula di una scuola sarda

Il responsabile della prevenzione Pino Masia: "Pochi fondi e non si fa manutenzione"

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SASSARI. Alcune sarebbe preferibile buttarle giù e ricostruirle da capo, altre invece sono state ristrutturate e poi abbandonate. Tra un estremo e l’altro ci sono moltissime scuole dell’isola – la maggioranza – con problemi piccoli e grandi e un dato in comune: quasi nessuna è a norma. Se appena il 20% degli istituti isolani è dotato di certificato antincendi, anche in questa esigua minoranza gli interventi di manutenzione sono una rarità: per questo, non è detto che il documento sia ancora valido perché a distanza di anni succede che alcune prescrizioni – per mancanza di fondi o di personale – non siano più rispettate.

C’è anche un altro aspetto in comune: in circa 80% degli istituti c’è un ospite sgraditissimo, l’amianto. E considerato quanto costa smaltirlo, l’obiettivo è riuscire a conviverci rendendolo inoffensivo. In almeno tre quarti degli istituti sardi a fare le verifiche sulla sicurezza è il geometra Pino Masia. Nato a Tissi 50 anni fa, con il suo gruppo di collaboratori gira da una parte all’altra dell’isola per esaminare situazioni di pericolo e prevenirne altre. In qualità di Rspp – Responsabile servizio prevenzione e protezione – insieme ai dirigenti scolastico aggiorna periodicamente il Documento di valutazione dei rischi, cioè la fotografia aggiornata dei pericoli in ogni scuola. Da 1 a 10, il suo voto al sistema scolastico dal punto di vista della sicurezza è 4.

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