La Nuova Sardegna

Limba, oggi l’approvazione del Consiglio

Limba, oggi l’approvazione del Consiglio

Cancellato l’articolo che istituiva l’agenzia per le lingue, mentre via libera alla «Consulta de su sardu»

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CAGLIARI. Niente Agenzia, e si sapeva, ma non sarà neanche una commissione di dodici saggi a decidere quali dovranno essere le norme ortografiche e quelle linguistiche del Sardo. A un passo dall’approvazione della legge, il voto finale sarà oggi, c’è stata una rivoluzione nel testo uscito dalla commissione cultura e presentato in aula da Paolo Zedda di Mdp. Con un solo emendamento, è stato spazzato via il vecchio filotto, compresa l’Obreria che doveva coordinare l’insegnamento del Sardo nelle scuole, e sostituito con uno nuovo destinato ad accentare compiti e decisioni. Si chiamerà «Consulta de su sardu» e sarà molto più affollato dei vari comitati previsti nel primo testo. Dopo l’accorpamento, sarà composto da trenta persone fra esperti, saggi, rappresentanti della Regione, dei Comuni e delle Università. Il compito però lo stesso della Commissione bocciata: trovare uno standard per la Lingua sarda, «nelle sue varietà storiche e letterarie (che sono due, logudorese e campidanese)», e poi anche promuovere «il catalano di Alghero e le altre parlate diffuse nei singoli territori», che poi dovrebbero essere quattro: sassarese, gallurese, tabarchino e il corso-maddalenino. Per trovare lo standard dovrà partire dagli studi che, in passato, ci sono stati sulla Limba comuna. È stata una faticaccia per la maggioranza di centrosinistra trovare l’intesa sulla legge e ci sono volute diverse riunioni per ripulire il testo da tutti quegli articoli e commi, almeno una decina, che avevano scatenato le reazioni di molti consiglieri della maggioranza. Alla fine la legge è venuta fuori e questo è stato il commento di Zedda: «Con questo testo, avremo prima di tutto la gestione diretta degli sportelli linguistici, saranno una decina, finanziati dallo Stato. Poi sarà la Regione a coordinare l'insegnamento della Lingua e della storia sarda nelle scuole». Per Rossella Pinna del Pd «è una legge equilibrata che tiene conto di tutto il patrimonio linguistico della Sardegna». Non è così per Stefano Coinu, di Forza Italia, e Attilio Dedoni dei Riformatori: «Il centrosinistra è riuscito persino nell’impresa – hanno detto – di distruggere quello che per tutti i sardi era un bene comune, la Lingua».

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