Via libera alla limba, strappo dei galluresi
Approvata la nuova legge: Meloni (Pd) e Zanchetta (Upc) votano no. L’opposizione: creerà il caos
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CAGLIARI. La Lingua sarda è salva, o almeno ha una legge regionale che le farà da ombrello. Con un bel po’ di fatica, il centrosinistra è riuscito ad approvare il testo che d’ora in poi, oltre a tutelarla, valorizzerà, promuoverà e diffonderà la Limba soprattutto fra i giovani e nelle scuole. Dopo un tagli-e-cuci durato e nonostante il voto contrario di due consiglieri galluresi della maggioranza – Giuseppe Meloni, Pd, e Pierfranco Zanchetta, Upc, amareggiati da com’è stata trattata la loro “parlata” – con 25 sì, contrapposti a 20 no, l’impresa è riuscita al centrosinistra. D’ora in poi, con 500mila euro quest’anno, e 3 milioni e oltre a testa il prossimo e nel 2020, più altri 700mila euro dello Stato per gli sportelli linguistici, l’intero sistema di rilancio della Lingua potrà andare a regime. Sarà, come si sa da giorni, l’affollata “Consulta de su sardu”, composta da trenta persone, a mettere nero su bianco le regole ortografiche e linguistiche, partendo dagli studi sulla Limba comuna. Ci sono voluti comunque due anni per tagliare il traguardo, e oggi – ha dichiarato il relatore Paolo Zedda di Mdp – «possiamo finalmente contare su una legge che disciplina in modo organico la Lingua sarda e le altre lingue della Sardegna. In dodici punti, ha riassunto tutti i benefici di un testo destinato a garantire «uno status al nostro patrimonio linguistico soprattutto in prospettiva e per questo sarà decisiva il saperlo trasmettere alle giovani generazioni». Nonostante queste appassionate premesse, non è riuscito però a convincere non solo i due consiglieri i galluresi in maggioranza, ma anche l’intera minoranza. Alessandra Zedda, capogruppo di Fi, ha detto: «È una legge che invece di unire i sardi, ha tenuto conto solo degli equilibri interni del centrosinistra». Giuseppe Fasolino, Fi, ha aggiunto: «Avreste fatto meglio a fermarmi, invece di tirare fuori una legge inutile e dannosa». Anche Gaetano Ledda, capogruppo Psd’Az, ha votato contro: «Noi sapevano che la Sardegna aveva una sola lingua, d’ora in poi ci sarà solo confusione». A tutti ha replicato Pietro Cocco, capogruppo del Pd: «L’avevamo annunciato in campagna elettorale e mantenuto la promessa. La legge sulla Lingua è una realtà».