Nel circolo privato 35 chili di hascisc
di Luciano Onnis
Cagliari, in cella due uomini: avevano trasformato il locale in un centro di spaccio
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CAGLIARI. Il nascondiglio della droga, tanta droga, era in un garage in affitto di un lussuoso condominio di via della Pineta, quartiere Monte Urpinu. 35chili di hascisc di provenienza spagnola e marocchina suddivisi in 37 panetti ben chiusi nel cellophane e occultati nell’intercapedine di uno scaffale a muro. Valore sul mercato dello spaccio circa 235mila euro. Ne erano possessori due uomini di Pirri, adesso rinchiusi nel carcere di Uta. Sono Alessio Pistis e Mirko Locci, 38 e 28 anni, con irrilevanti precedenti giudiziari anche se sotto osservazione negli ultimi tempi da parte delle forze di polizia. Nella disponibilità dei due, oltre all’ingente quantitativo di hascisc, c’erano anche decine di dosi di cocaina (e dello stesso hascisc), denaro in contanti, una banconota falsa da 50 euro, sostanza da taglio e l’occorrente per il confezionamento delle dosi, 133 proiettili calibro 40 per pistola. A incastrare Pistis e Locci (ritenuto dagli investigatori il regista dell’attività di spaccio) sono stati i carabinieri del nucleo operativo del reparto provinciale, diretti dal tenente colonnello Ivan Giorno e dal maggiore Michele Cappa, che hanno operato coordinati dal pm Alessandro Pili.
A seguito di attività d’indagine sullo spaccio di stupefacenti in circoli privati di Cagliari e dell’hinterland, lunedì intorno alle 22 sono scattati i controlli e le perquisizioni. Prima è stato fermato Pistis al suo arrivo nel circolo privato di sua proprietà “Number One” a Pirri, in cui si ipotizzava una florida attività di spaccio. L’uomo aveva con se la “roba” da vendere presumibilmente nella serata ai suoi abituali acquirenti: 30 dosi di cocaina, una stecca di hascisc (nascosta dietro il bancone), denaro contante. Locci è stato invece intercettato in una via di Cagliari e fermato dai carabinieri nonostante un tentativo di fuga a bordo del suo fiammante scooter Yamaha Tmax. Aveva con se alcune dosi di droga e sostanza da taglio nascoste nel bauletto dello scooter. Era quello di via della Pineta, dove i due avevano stabilito il loro quartier generale dello spaccio. Un’accurata perquisizione del locale ha consentito ai militari il ritrovamento dei 35 chili di hascisc. La banconota falsa è della stessa serie di quelle trovate il 20 luglio in un’abitazione di Elmas dove venne arrestato il 31enne Riccardo Franceschi che aveva creato nella sua abitazione una piantagione di marijuana. Disponeva di 1,8 chilogrammi di hascisc, 50 grammi di cocaina. Inoltre 600 banconote da 20 e 50 euro contraffatte. I carabinieri ipotizzano un collegamento fra gli arresti di Pistis e Locci con quello di Franceschi.
A seguito di attività d’indagine sullo spaccio di stupefacenti in circoli privati di Cagliari e dell’hinterland, lunedì intorno alle 22 sono scattati i controlli e le perquisizioni. Prima è stato fermato Pistis al suo arrivo nel circolo privato di sua proprietà “Number One” a Pirri, in cui si ipotizzava una florida attività di spaccio. L’uomo aveva con se la “roba” da vendere presumibilmente nella serata ai suoi abituali acquirenti: 30 dosi di cocaina, una stecca di hascisc (nascosta dietro il bancone), denaro contante. Locci è stato invece intercettato in una via di Cagliari e fermato dai carabinieri nonostante un tentativo di fuga a bordo del suo fiammante scooter Yamaha Tmax. Aveva con se alcune dosi di droga e sostanza da taglio nascoste nel bauletto dello scooter. Era quello di via della Pineta, dove i due avevano stabilito il loro quartier generale dello spaccio. Un’accurata perquisizione del locale ha consentito ai militari il ritrovamento dei 35 chili di hascisc. La banconota falsa è della stessa serie di quelle trovate il 20 luglio in un’abitazione di Elmas dove venne arrestato il 31enne Riccardo Franceschi che aveva creato nella sua abitazione una piantagione di marijuana. Disponeva di 1,8 chilogrammi di hascisc, 50 grammi di cocaina. Inoltre 600 banconote da 20 e 50 euro contraffatte. I carabinieri ipotizzano un collegamento fra gli arresti di Pistis e Locci con quello di Franceschi.