Pratiche Argea arretrate via al piano straordinario
In Consiglio regionale c’è l’accordo: varata la legge per sbrigare 76mila domande Trenta impiegati liberati per lo scopo. E Laore si fa carico di una quota del lavoro
21 dicembre 2019
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CAGLIARI. Il Consiglio regionale ha messo fine all’emergenza dei contributi europei per l’agricoltura bloccati negli uffici dell’agenzia Argea. All’unanimità l’Aula ha approvato la legge che «autorizza un piano straordinario per smaltire l’arretrato di istruttorie e pagamenti». L’operazione azzera pratiche dovrebbe partire subito dopo le feste di Natale e concludersi il più in fretta possibile. A giugno sarebbe l’ideale per evitare che gran parte di quei contributi, intorno agli 800-900 milioni, rimangano fermi, nonostante siano stati richiesti da diversi anni, in alcuni casi addirittura otto, da agricoltori, allevatori e pescatori.
Il meccanismo. Dopo uno scontro durato diverse settimane, maggioranza e opposizioni hanno trovato l’accordo su due articoli. Le pratiche che riguardano i contributi regionali, circa 16mila, saranno prese in carico dall’agenzia Laore. Le altre 50mila, sono tutte richieste di premi europei, saranno smaltite da Argea, che però potrà assegnare all’operazione straordinaria una trentina di impiegati liberati da altre incombenze. La legge prevede che, con un milione, siano pagati gli straordinari del gruppo impegnato nell’azzera-pratiche. Ogni due mesi l’unità di progetto, che farà capo alla presidenza della Regione, «dovrà presentare al Consiglio una relazione sull’andamento dell’intervento straordinario». Questa soluzione è arrivata sopratutto dopo la mediazione decisiva di Giorgio Oppi del gruppo Udc-Cambiamo, con il resto del centrodestra quasi obbligato a rinunciare alla prima ipotesi di organizzare una task force esterna alle agenzie agricole. Con il presidente della commissione riforme, Pierluigi Saiu della Lega, che ha commentato: «Le forze politiche hanno messo da parte contrapposizioni ed egoismi per scrivere insieme un provvedimento per la Sardegna». Anche il governatore Solinas ha dichiarato la sua soddisfazione: «Riusciremo a dare una boccata d’ossigeno a migliaia di aziende». Insieme l’hanno dichiarata anche il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, e il presidente della commissione agricoltura, Piero Maieli, sardista.
Oltre l’emergenza. Risolto il caso, c’è chi ha giustamente guardato oltre. Il primo è stato Gianfranco Satta dei Progressisti: «Scandali del genere – ha detto – non dovranno più accadere. Le soluzioni dovranno essere strutturali, oppure fra qualche mese ci sarà un’altra emergenza». Anche Emanuele Cera, Forza Italia, ha sollecitato la riorganizzazione del personale delle agenzie agricole e un nuovo sistema informatico che finalmente funzioni. Infine l’assessora all’agricoltura, Gabriella Murgia, ha dichiarato il massimo impegno perché «dall’emergenza si passi il più in fretta possibile alla normalità nel licenziare le pratiche. Il primo passo – ha concluso – sarà quello di mettere a regime anche la nuova Argea, che oltre a istruire le pratiche, come ha fatto finora, avrà anche il compito di liquidare i pagamenti senza più passare per gli uffici Agea di Roma». (ua)
Il meccanismo. Dopo uno scontro durato diverse settimane, maggioranza e opposizioni hanno trovato l’accordo su due articoli. Le pratiche che riguardano i contributi regionali, circa 16mila, saranno prese in carico dall’agenzia Laore. Le altre 50mila, sono tutte richieste di premi europei, saranno smaltite da Argea, che però potrà assegnare all’operazione straordinaria una trentina di impiegati liberati da altre incombenze. La legge prevede che, con un milione, siano pagati gli straordinari del gruppo impegnato nell’azzera-pratiche. Ogni due mesi l’unità di progetto, che farà capo alla presidenza della Regione, «dovrà presentare al Consiglio una relazione sull’andamento dell’intervento straordinario». Questa soluzione è arrivata sopratutto dopo la mediazione decisiva di Giorgio Oppi del gruppo Udc-Cambiamo, con il resto del centrodestra quasi obbligato a rinunciare alla prima ipotesi di organizzare una task force esterna alle agenzie agricole. Con il presidente della commissione riforme, Pierluigi Saiu della Lega, che ha commentato: «Le forze politiche hanno messo da parte contrapposizioni ed egoismi per scrivere insieme un provvedimento per la Sardegna». Anche il governatore Solinas ha dichiarato la sua soddisfazione: «Riusciremo a dare una boccata d’ossigeno a migliaia di aziende». Insieme l’hanno dichiarata anche il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, e il presidente della commissione agricoltura, Piero Maieli, sardista.
Oltre l’emergenza. Risolto il caso, c’è chi ha giustamente guardato oltre. Il primo è stato Gianfranco Satta dei Progressisti: «Scandali del genere – ha detto – non dovranno più accadere. Le soluzioni dovranno essere strutturali, oppure fra qualche mese ci sarà un’altra emergenza». Anche Emanuele Cera, Forza Italia, ha sollecitato la riorganizzazione del personale delle agenzie agricole e un nuovo sistema informatico che finalmente funzioni. Infine l’assessora all’agricoltura, Gabriella Murgia, ha dichiarato il massimo impegno perché «dall’emergenza si passi il più in fretta possibile alla normalità nel licenziare le pratiche. Il primo passo – ha concluso – sarà quello di mettere a regime anche la nuova Argea, che oltre a istruire le pratiche, come ha fatto finora, avrà anche il compito di liquidare i pagamenti senza più passare per gli uffici Agea di Roma». (ua)