[EMPTYTAG]La Francia riapre, ma mantiene la cautela
Un'ora esatta è servita ad Edouard Philippe per disegnare la fase 2 della Francia, che comincerà l'11 maggio. Aprono scuole e negozi, non ancora bar e ristoranti, chiude definitivamente il campionato...
2 MINUTI DI LETTURA
Un'ora esatta è servita ad Edouard Philippe per disegnare la fase 2 della Francia, che comincerà l'11 maggio. Aprono scuole e negozi, non ancora bar e ristoranti, chiude definitivamente il campionato di calcio e finisce nel dimenticatoio, senza nostalgie, l'autocertificazione per uscire. Ma tutto all'insegna della prudenza: se alla vigilia i dati volgeranno al peggio, sarà tutto rinviato. Davanti al Parlamento, il premier è stato di una precisione chirurgica negli annunci, dopo giorni di polemiche. E ha messo in guardia i francesi perché ha ravvisato «un allentamento» dell'osservanza delle regole anticontagio, i gesti salvavita che hanno imparato tutti a conoscere: «Se gli indicatori non saranno rispettati, non faremo nessuna riapertura l'11 maggio», ha avvertito Philippe, reduce - stando ai corridoi del Palazzo - da un lungo braccio di ferro con il presidente Emmanuel Macron. Quest'ultimo ha insistito per riaprire le scuole contro il parere della maggioranza del Consiglio scientifico che affianca il governo, che avrebbe preferito rinviare a settembre. Il premier, che era per una linea più prudente, ha strappato soltanto lo «stralcio» dei licei dalla ripartenza a maggio. I dati confortanti dovranno essere quelli dei nuovi contagi (fra i 1.000 e i 3.000 al giorno su base nazionale, non di più), l'alleggerimento della pressione sugli ospedali e la capacità di effettuare tutti i test virologici necessari. A quest'ultima condizione - Philippe ha assicurato che l'11 maggio la Francia avrà una capacità di testare 700.000 persone a settimana - si aggiunge quella delle mascherine, che dovranno essere a disposizione di tutti i francesi nelle farmacie.