Salvata dalle botte grazie all’app You pol
I vicini di casa hanno dato l’allarme con l’applicazione della polizia, il compagno è stato arrestato
CAGLIARI. Ha riempito di botte la compagna convivente come già aveva fatto in passato. Per fortuna la donna è riuscita a sottrarsi alla furia del 49enne e a trovare scampo dai dirimpettai già allarmati dalle urla della poveretta. Nel frattempo era già partita una segnalazione alla polizia tramite la app YouPol e, tempo pochi minuti, nel quartiere di Sant’Elia è piombata una Volante: gli agenti hanno arrestato l’uomo, visibilmente ubriaco, e fatto intervenire il 118 per i soccorsi alla donna picchiata selvaggiamente.
Ideata per la lotta al bullismo e allo spaccio di droga, l'innovativa applicazione è stata allargata alle violenze domestiche con la convinzione che sarà più facile da parte delle vittime denunciare i maltrattamenti fra le mura domestiche. «La garanzia dell’anonimato che YouPol consente – commenta il vice questore Massimo Imbimbo, dirigente della squadra Volanti –, si è dimostrata determinante nelle segnalazioni, non tante, che sono arrivate in questo primo mese di allargamento del servizio ai maltrattamenti. Quando la lucetta rossa prende a lampeggiare nel monitor dei nostri operatori di centrale, le pattuglie vengono immediatamente inviate sul posto geolocalizzato nella segnalazione. Nei casi che si sono verificati in questi giorni, nessuno è risultato particolarmente grave. Liti in famiglia, ma solo urla e insulti. Davanti agli agenti sopraggiunti, i dissidi che rischiavano di degenerare si sono ricomposti. Questo grazie anche alla segnalazione anonima a YouPol che ci ha consentito di intervenire tempestivamente».
In ognuna di queste circostanze a farne le spese sarebbero state mogli o compagne, come quasi sempre avviene. «In questo particolare periodo di emergenza sanitaria – dice il vice questore Veronica Madau, portavoce della Questura di Cagliari -, nella vita di coppia una convivenza prolungata e forzata può incidere negativamente sui contesti familiari più problematici, accentuando situazioni conflittuali preesistenti e determinando un sommerso di violenze e maltrattamenti. In tali contesti potrebbe essere più difficile da parte delle vittime rivolgere alle forze di polizia. L’app YouPol consente anche con un solo click nello smartphone di chiedere aiuto». E possono farlo, come già accaduto, anche i vicini di casa.