La Nuova Sardegna

nasce il CUSS 

Gli artisti sardi uniti: «Lo spettacolo dal vivo deve riprendere»

SASSARI. Il mondo dello spettacolo è tra i più penalizzati dalla crisi creata dalla pandemia e novanta imprese e associazioni sarde del settore che occupa 6mila addetti, tra artisti, maestranze e...

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SASSARI. Il mondo dello spettacolo è tra i più penalizzati dalla crisi creata dalla pandemia e novanta imprese e associazioni sarde del settore che occupa 6mila addetti, tra artisti, maestranze e amministrativi, hanno creato il Cuss, acronimo di Coordinamento Unitario Spettacolo Sardegna, raggruppamento di cui fanno parte nomi come Piero Marras, Elena Ledda, Cada Die Teatro, Tazenda, Carovana Smi e Teatro e/o Musica. L’obiettivo è muoversi insieme per rispondere alle difficoltà con una richiesta base: lo spettacolo dal vivo deve riprendere, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Oltre al consiglio 21 organismi in rappresentanza dei settori e dei territori, è stato insediato un direttivo: Stefano Chessa della Botte e il Cilindro, Vincenzo Derosa del Teatro del Sottosuolo, Giulio Landis di Antas Teatro, Barbara Vargiu delle Ragazze Terribili, Monica Pistidda di Compagnie del Cocomero, Marco Benoni di Federcultura Sardegna e Maria Virginia Siriu di Theandric. Nel manifestare la preoccupazione per scarsa attenzione della Regione, il Cuss ritiene che «il fondo stanziato con la Finanziaria approvata dalla giunta è inadeguato» per i lavoratori, smarriti nella giungla burocratica degli aiuti al reddito tramite bandi a click».

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