Proroga delle Concessioni demaniali
La Regione commissaria i sette Comuni “ribelli”
CAGLIARI. I sette Comuni che non hanno prorogato le concessioni balneari fino al 2033 sono stati commissariati dalla Regione. Lo ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore agli enti locali,...
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CAGLIARI. I sette Comuni che non hanno prorogato le concessioni balneari fino al 2033 sono stati commissariati dalla Regione. Lo ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore agli enti locali, Quirico Sanna. A essere finiti nel mirino sono Olbia, Arzachena, Loiri Porto San Paolo, Orosei, Posada, Cagliari e Quartu. In questi Comuni i sindaci si erano opposti alla delibera con cui la Regione, nel rispetto di una legge nazionale, aveva deciso la proroga delle concessioni per altri 15 anni a partire dal 2018. Ora saranno i sette commissari nominati dal governatore Christian Solinas, il decreto lo firmerà nei prossimi giorni, ad applicare la direttiva anche nei sette Comuni ribelli. È una decisione che scatenerà più di una polemica, perché finora i sindaci si sono sempre opposti alla proroga senza gara e lo hanno fatto sempre con toni molto duri nei confronti della Regione. A essere, invece soddisfatto per questa svolta è il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni, che sin dall’inizio della legislatura s’è battuto perché anche in Sardegna le concessioni fossero prorogate. «L’approvazione della delibera di nomina dei commissari per le amministrazioni comunali inadempienti – scrive – è la giusta conclusione di un lungo percorso. Un percorso con cui abbiamo voluto tutelare tante piccole e medie imprese, assicurando a ciascuna di loro un futuro certo». Per poi proseguire: «Non appena saranno firmati i decreti di nomina, saranno i commissari a sostituire i dirigenti comunali e a firmare la tanto attesa estensione delle concessioni demaniali». D’ora in poi, secondo la Lega, «ogni singola azienda potrà progettare, programmare e investire. Potrà, quindi, proseguire nell’attività in serenità con l’acquisto di attrezzature e nuove assunzioni. In altre parole, ogni concessionario potrà contribuire a rafforzare la rete di servizi turistici offerti, rendendo la Sardegna ancora più competitiva». Ma di sicuro, nelle prossime ore, a protestare saranno i sindaci dei sette Comuni. Fra loro non potranno che esserci Settimo Nizzi e Graziano Milia, i sindaci di Olbia e Quartu, che da sempre sono stati i più battaglieri nell’opporsi al diktat della Regione. Qualche mese fa proprio Nizzi aveva detto: «C’è una sentenza della Cassazione che invece dà ragione proprio ai Comuni: basta con le proroghe, devono essere bandite gare pubbliche aperte a tutti. È questo che impone una norma europea. Il governo nazionale e la Regione dovranno per forza adeguarsi».