La nostalgia fa compagnia e ci tiene vivi
di Aurora Usai*
Nostalgia: sostantivo femminile [dal greco «ritorno»]. – Desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo che è stato di soggiorno abituale e che ora è lontano. Questo è quello che per tutti è la...
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Nostalgia: sostantivo femminile [dal greco «ritorno»]. – Desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo che è stato di soggiorno abituale e che ora è lontano. Questo è quello che per tutti è la nostalgia? Nostalgia è quando, nel buio dell’inverno, senti il profumo del mare e il vento caldo tra i capelli; nostalgia è quando quasi piangi dopo aver sentito una risata che ti ricorda quella di una persona cara che non vedi da tanto tempo; nostalgia è sfogliare l’album dei ricordi ed assorbirne il profumo, passare la mano tra le pagine ingiallite di un libro dell’infanzia, andare nella campagna dei nonni e commuoversi davanti a quegli oggetti che sapresti descrivere alla perfezione, anche a distanza di tanti anni. Nostalgia è ciò che eravamo e che non siamo più. È quel sentimento che si prova quando le cose non vanno come dovrebbero: la mente, automaticamente, va alla ricerca di una situazione migliore. I pensieri sono tutti uniti in quell’angolino di felicità del nostro cervello, che risalta e quasi stona in mezzo a problemi e preoccupazioni. La nostalgia è anche ciò che ci impedisce di fare gli stessi errori, che ci ricorda chi siamo stati e chi potremmo e vorremmo diventare.
È basata sulla nostra storia passata, che viene in superficie con la memoria, i ricordi. Ma, secondo Schopenhauer, è proprio la nostra coscienza che ci fa soffrire, perché ci fa pensare al passato che non c’è più, o al futuro che non conosciamo e che quindi ci intimorisce.
La nostalgia aiuta a rendersi conto delle occasioni perse, ci fa presenti i nostri più grandi rimpianti, per questo molti le vogliono sfuggire; grazie ad essa possiamo processare ogni singolo ricordo, analizzarlo e imparare da questo.I ricordi si depositano in una parte della mente sconosciuta e, senza preavviso, da un momento all’altro, ricompaiono, e con essi ricompaiono anche le emozioni che abbiamo provato in quel determinato momento, magari suscitati da un profumo, da una canzone, da una fotografia, ma anche da una semplice sensazione o una parola sentita per caso. È qui che entra in gioco la memoria in tutte le sue forme, non sono visiva e fotografica, ma anche emozionale. Eugenio Borgna sostiene che la nostalgia possa essere provata a qualsiasi età, nonostante ciò, si pensa che un bambino sia meno incline a provarla rispetto ad un adulto, che ha vissuto più tempo e perso più pezzi di se stesso. Spesso ricordare è doloroso, poiché se ricordiamo qualcosa significa che quella cosa è ormai persa. Ma cosa siamo noi, se non un mix di ricordi? Nonostante quanto detto, la vita continua: non ci si deve far inghiottire dal turbine dei ricordi, vivendo nel passato non godremo mai del presente e di ciò che il futuro ha in serbo per noi.
* Aurora frequenta il Liceo Coreutico
Azuni di Sassari
È basata sulla nostra storia passata, che viene in superficie con la memoria, i ricordi. Ma, secondo Schopenhauer, è proprio la nostra coscienza che ci fa soffrire, perché ci fa pensare al passato che non c’è più, o al futuro che non conosciamo e che quindi ci intimorisce.
La nostalgia aiuta a rendersi conto delle occasioni perse, ci fa presenti i nostri più grandi rimpianti, per questo molti le vogliono sfuggire; grazie ad essa possiamo processare ogni singolo ricordo, analizzarlo e imparare da questo.I ricordi si depositano in una parte della mente sconosciuta e, senza preavviso, da un momento all’altro, ricompaiono, e con essi ricompaiono anche le emozioni che abbiamo provato in quel determinato momento, magari suscitati da un profumo, da una canzone, da una fotografia, ma anche da una semplice sensazione o una parola sentita per caso. È qui che entra in gioco la memoria in tutte le sue forme, non sono visiva e fotografica, ma anche emozionale. Eugenio Borgna sostiene che la nostalgia possa essere provata a qualsiasi età, nonostante ciò, si pensa che un bambino sia meno incline a provarla rispetto ad un adulto, che ha vissuto più tempo e perso più pezzi di se stesso. Spesso ricordare è doloroso, poiché se ricordiamo qualcosa significa che quella cosa è ormai persa. Ma cosa siamo noi, se non un mix di ricordi? Nonostante quanto detto, la vita continua: non ci si deve far inghiottire dal turbine dei ricordi, vivendo nel passato non godremo mai del presente e di ciò che il futuro ha in serbo per noi.
* Aurora frequenta il Liceo Coreutico
Azuni di Sassari