La Nuova Sardegna

Pranzo a Sardara: cinque indagati e nuovi interrogatori

CAGLIARI. L’inchiesta giudiziaria sul pranzo di Sardara ha virato secondo le previsioni: dall’altra sera ci sono cinque persone indagate che verranno presto interrogate dal pm Giangiacomo Pilia con l’...

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CAGLIARI. L’inchiesta giudiziaria sul pranzo di Sardara ha virato secondo le previsioni: dall’altra sera ci sono cinque persone indagate che verranno presto interrogate dal pm Giangiacomo Pilia con l’assistenza degli avvocati dopo la notifica di un invito a comparire. L’ipotesi di peculato per aver utilizzato l'automobile di servizio riguarda il colonnello Marco Granari, comandante del 151/o reggimento della Brigata Sassari, il suo vice tenente colonnello Mario Piras, il direttore generale di Forestas Giuliano Patteri e l'ex manager dell'Azienda ospedaliero universitaria Giorgio Sorrentino, che si è dimesso dall’incarico nei giorni scorsi. Granari è sotto indagine anche da parte della Procura militare di Roma con le accuse di peculato e tentata truffa militare, gli atti relativi alla sua posizione sono stati già trasmessi dalla Guardia di Finanza alla sede romana. C’è infine Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Forestale: in qualità di pubblico ufficiale e di ufficiale di polizia giudiziaria aveva l’obbligo di vigilare sul rispetto delle norme anti-covid. Invece - stando agli esiti delle indagini - è stato lui stesso a violarle e a chiudere gli occhi davanti a un banchetto di circa quaranta persone sedute attorno ai tavoli, all’hotel Nuove Terme. Per questo gli potrebbe essere contestata l’imputazione di omissione di atti d’ufficio.

Fin qui le informazioni confermate dalla Procura ieri mattina. Ora l’inchiesta andrà avanti su due canali: l’esame in veste di indagati delle cinque persone iscritte al registro notizie di reato, stavolta con i difensori e con la possibile contestazione dei fatti. Quanto hanno detto nelle vesti di testimoni non avrà alcun peso sull’inchiesta, ora i cinque potrebbero cambiare versione e non hanno più l’obbligo di dire la verità. In parallelo il pm Pilia e la Guardia di Finanza, sia negli uffici di viale Diaz che al palazzo di giustizia, concluderanno il giro dei testimoni: sarà chiamato il sovrintendente del teatro lirico Nicola Colabianchi per verificare le dichiarazioni del direttore artistico Luigi Puddu, presente alla cena ma soltanto - così ha detto sotto esame - per un sopralluogo in vista di un possibile concerto. Altri testimoni nella lista della Procura sono Antonio Francesco Soro, Nicola Norfo, il nuorese Carmelo Mereu, il socio delle Terme Roberto Lassandro, l’altro socio Alberto Cauli, Salvatore Corona, Antonello Figus, Simona Anedda, Alessandro Figus, Davide Frau e Gianluigi Loru. Tutti questi testimoni stanno riferendo e dovranno riferire al magistrato quello che sanno del pranzo e delle ragioni per le quali il banchetto è stato organizzato.

L’ultimo passaggio dell’inchiesta potrebbe essere il confronto tra le dichiarazioni testimoniali e quanto accertato dalla Finanza per stabilire se l’ufficio dovrà contestare un ulteriore reato ad alcune delle persone coinvolte, quello di false dichiarazioni al pubblico ministero. Diverse testimonianze sono infatti in aperto e chiaro contrasto fra di loro, è palese che alcuni non hanno detto la verità avendo l’obbligo di legge di dirla sino in fondo. (m.l)

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