Una bad company “ripulirà” i conti dell’Ares
CAGLIARI. La sanità riformata dal centrodestra, nel 2020, partirà con il peso delle vecchie perdite? No. È molto probabile che i debiti pregressi, dovrebbero ammontare a un miliardo e 400 milioni,...
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CAGLIARI. La sanità riformata dal centrodestra, nel 2020, partirà con il peso delle vecchie perdite? No. È molto probabile che i debiti pregressi, dovrebbero ammontare a un miliardo e 400 milioni, finiranno per essere dirottati sulla contabilità di una bad company, o società contenitore, che avrà il compito di chiudere con le gestioni del passato, ripulendo le perdite. A occuparsi di questo “buco”, che poi dovrà essere comunque azzerato entro un anno, dovrebbe essere un commissario liquidatore della precedente Azienda regionale, l’Ats, ormai scorporata da quella nuova, l’Ares. Sotto l’aspetto contabile, in maniera molto spiccia, questa fase di separazione consensuale potrebbe essere riassunta così: l’Ares partirà pulita, senza debiti, mentre l’ex Azienda unica finirà su un binario morto e con ancora molte fatture da pagare.