istruzione
Obiettivo del governo: tutti in classe
Pronto il Piano Scuola nazionale, presidi scettici sull’addio alla Dad
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SASSARI. Studenti e insegnanti tornano in presenza a settembre, anche dove non sarà possibile il distanziamento. E sul fronte delle vaccinazioni a docenti e non, ci sarà una «forte raccomandazione», quindi – almeno per ora – nessun obbligo. In attesa che aumentino ancora i dati sulle somministrazioni al personale scolastico (arrivato all’85,5% a livello nazionale), il ministero dell’Istruzione prepara il Piano Scuola per il rientro nelle aule tra meno di due mesi. Il documento sarà presentato venerdì prossimo alle Regioni e seguirà le linee già indicate dal parere fornito dal Cts: dall’utilizzo delle mascherine all’importanza del distanziamento, che non sarà comunque imprescindibile. Resta alta l’attenzione anche al tema dei trasporti, affinché anche su questo le agevolazioni per gli studenti rientrino tra le priorità, perché – è stato fatto notare – sulla scuola non si possono scaricare le criticità dell’intero sistema. Sembra inevitabile però il ricorso allo scaglionamento degli orari per l’inizio delle lezioni. Nessun ritorno della didattica a distanza, dunque. Ma c’è chi ne paventa ancora il rischio. «Oltre al personale scolastico, serve anche l’obbligo di vaccino per gli studenti che possono farlo. Ma bisogna anche valutare tutte le possibilità riguardo alle alternative per i non vaccinati», sostiene l’associazione nazionale dei presidi, spiegando che «se questi ultimi dovessero essere una percentuale significativa, una delle alternative potrebbe essere la Dad, purché non ci sia disparità di trattamento». L’ipotesi di un green pass per i lavoratori del settore scuola è invocata anche dal presidente del sindacato DirigentiScuola.