SASSARI. Le pazienti oncologiche della Smac (Senologia multidisciplinare) sono punto e accapo: la promessa era quella di aumentare le sedute settimanali per riuscire a garantire un monitoraggio più puntuale, e invece si ritorna a un intervento e mezzo a settimana. I conti è facile farli: si tratta di 118 donne che hanno avuto o hanno un tumore alla mammella e che sono in carico all’equipe multidisciplinare. Calcolando che mediamente lo staff, con il numero di sedute disponibili, riesce a visitare 10 utenti alla settimana, è facile capire quanto debbano attendere le ultime della lista.
Tempi troppo dilatati per chi si trova a dover gestire un tumore. Il problema di Sassari è anche la mancanza di agende disponibili per le mammografie, le ecografie e le tac, soprattutto per quanto riguarda gli esami programmati, cioè quelli non urgenti. Il cup spesso non è in grado di fissare appuntamenti per le prestazioni classificate “brevi”, figuriamoci per quelle ancor meno urgenti. Le strutture private in convenzione, da parte loro, in alcuni casi hanno il budget in esaurimento, e questo significa che per i pazienti resta esclusivamente l’opzione della sanità privata a pagamento.
Purtroppo l’Assl di Sassari, nonostante ci fosse la possibilità di richiedere alla Regione dei fondi aggiuntivi destinati alle strutture in convenzione per l’abbattimento delle liste di attesa, non ha provveduto a inviare alcuna istanza. Quindi su Sassari non è stato previsto alcun incremento di budget sulla base di esigenze particolari. (lu.so.)