25 Settembre
Elezioni politiche 2022, come si vota col sistema elettorale Rosatellum
Per la prima volta il numero di parlamentari da eleggere è inferiore: 200 per il Senato e 400 per la Camera. Non è ammesso il voto disgiunto
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Domenica 25 settembre in Italia si volta per il rinnovo del Parlamento. In seguito al referendum del settembre 2020 che ha confermato la proposta di legge costituzionale il numero dei parlamentari per cui si andrà a votare è stato ridotto. Alla Camera si voterà per 400 deputati anziché 630 e al Senato per eleggere 200 senatori anziché 300.
Il sistema elettorale si chiama Rosatellum, dal nome del capogruppo del Pd della Camera, Ettore Rosato, relatore della legge approvata nel 2017. E’ stato concepito per favorire le coalizioni, in nome della governabilità del Paese, e penalizzare il gruppo che si presenta da solo.
E’ un sistema cosiddetto misto. Per un terzo dei seggi di Camera e Senato si vota col sistema maggioritario in collegi uninominali, dove ciascun partito o ciascuna coalizione presentano un candidato, verrà eletto chi ha un voto in più rispetto agli altri. Per due terzi si vota invece con un sistema proporzionale attraverso le liste cosiddette bloccate formate da partiti o coalizioni, in questo caso si vota la lista, non si deve esprimere la preferenza per i singoli candidati che la compongono.
Tra Camera e Senato c’è una differenza a proposito del conteggio dei voti: per la Camera il conteggio si effettua su scala nazionale, per il Senato su base regionale.
Come si vota. Al seggio l’elettore o l’elettrice riceverà due schede, una per la Camera e una per il Senato. Entrambe le schede conterranno sia la parte uninominale sia la parte proporzionale. Perché il voto sia valido si deve mettere la x accanto al nome del candidato in cima alla lista oppure nel simbolo del partito oppure, nel collegio uninominale, in uno dei simboli sotto il nome del candidato. Non si può votare liste differenti, in altre parole non è ammesso il voto disgiunto.
