La Nuova Sardegna

Dopo l'intervista

Le parole di Pisanu agitano maggioranza e opposizione

di Alessandro Pirina
Christian Solinas
Christian Solinas

In Forza Italia cresce il malumore verso Solinas: «Deve cambiare passo»

05 dicembre 2022
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Sassari Beppe Pisanu non ha fatto sconti né a destra né a sinistra. Nell’intervista a tutto campo alla Nuova l’ex ministro dell’Interno ha parlato di Regione e governo, Solinas e Meloni, coalizioni e alleanze. Un discorso ampio che non ha lasciato indifferente la classe politica regionale. In particolare quella del nord Sardegna, che sempre più - anche nella stessa maggioranza - vive con sofferenza l’eccessiva tendenza della giunta ad avere occhi di riguardo quasi esclusivamente per il capoluogo. Pisanu si è soffermato in particolare sulla giunta rimpastata dopo mesi e mesi di annunci. Un restyling che l’ex ministro ha bocciato, sostenendo che l’esecutivo targato Solinas abbia «perso peso politico», facendo crescere le tensioni soprattutto nei gruppi moderati della maggioranza.

Riferimento in particolare a Forza Italia, e soprattutto a Marco Tedde, che prima è stato candidato a entrare in giunta, e poi è stato sacrificato nel nome delle quote rosa. «Io credo che le parole di Pisanu rappresentino perfettamente quella che è la situazione politica regionale – dice l’ex sindaco di Alghero –. Dall’alto della sua esperienza e saggezza ha reso a noi sardi una fotografia di ciò che sta accadendo in Italia e in Sardegna. Occorre una svolta vera, pesante, cattiva, arrogante per dare risposte ai sardi su agricoltura, urbanistica, sanità e trasporti». Di qui l’invito a Solinas «a usare la bacchetta da direttore per amalgamare la squadra, altrimenti è inutile avere assessori di livello».

Sul suo passo indietro Tedde non nasconde il disappunto. «Non è stata una delusione ma una scelta che non ho capito. Prima o poi qualcuno mi spiegherà perché il rispetto delle quote rosa debba essere in carico al mio partito e non al Psd’Az. Io comunque sono sereno, faccio quello che fa un consigliere, in aula sarò la sentinella vigile della attuazione dei punti programmatici, anche nei confronti degli assessori di Forza Italia». Sempre dal fronte azzurro plaude alle parole di Pisanu il deputato Pietro Pittalis. «È un padre nobile della politica, un maestro che va ascoltato. Ha colto molto bene quella che è la situazione oggi sia sul piano nazionale che regionale. Condivido molto le sue analisi preoccupate e mi auguro che il suo riferimento a Quinto Fabio Massimo sia uno stimolo al presidente della Regione a fare di più, tenuto conto che manca poco più di un anno alla conclusione della legislatura».

L’unico aspetto che Pittalis non può condividere è il fatto che Pisanu abbia ricordato la sua permanenza in Fi come «una tessera di troppo». «Oggi la Meloni interpreta al meglio i valori della destra sociale, ma è Forza Italia che continua a esprimere l’anima autenticamente moderata, europeista e atlantista del centrodestra e ha ancora un futuro importante perché Berlusconi resta uno dei pochi leader riconosciuti».

Le critiche a Solinas non potevano non trovare sponda nel centrosinistra. «Pisanu è sempre lucido nelle sue analisi – dice Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd in Consiglio –. Concordo nel suo giudizio su Solinas, ma anche sulla Meloni, che, salvo alcune marcature di destra, sta cercando di spostarsi verso il centro». Ganau condivide anche il fatto che l’alternanza a Solinas debba per forza passare da convergenze programmatiche. «I movimenti sono in atto e dovranno concretizzarsi nei prossimi mesi. Partono dalla opposizione unitaria a questo centrodestra e dovranno articolarsi nei territori, in modo tale da arrivare al programma il più condiviso possibile». Dello stesso avviso il deputato dem Silvio Lai. «Le parole di Pisanu sono pesanti come macigni. Il suo è un giudizio molto netto sul piano politico. Condivido anche la sfida lanciata al centrosinistra di andare al di là dei propri confini in direzione della qualità della proposta. Dopo questi 5 anni c’è bisogno di cambiare pagina e per farlo occorre presentarsi con uno sguardo ampio».

Diverso è invece il giudizio di Lai su Giorgia Meloni, che Pisanu vede bel salda al timone della sua maggioranza. «Ha la fortuna di avere avuto una vittoria completa, con una maggioranza solida: cosa che non succedeva dal 2008. Quanto ai suoi primi atti, se sul piano economico sembra muoversi in continuità con Draghi, unica strada percorribile per stare in Europa, gli altri, dal decreto anti rave ai respingimenti dei migranti, non tradiscono la sua proposta politica oscurantista».

Sulla stessa linea le parole di Ettore Licheri, senatore del Movimento 5 stelle. «Pisanu resta una preziosa risorsa di esperienza e sapienza per tutta la classe politica sarda. Le sue analisi sono sempre stimolanti. Ma non condivido alcuni passaggi del suo pensiero quando vede Fdi un partito di destra che marcia verso il centro. Piuttosto osservo il contrario: vedo un centro liberale scivolare supinamente giorno dopo giorno verso una politica o reazionaria e conservatrice. Quanto all’evanescenza politica della giunta Solinas questa sta nei fatti. Da 4 anni i sardi sono vittime e testimoni dell’insipienza della destra alla Regione, ne hanno ascoltato i proclami e subito i fallimenti. La stessa sorte toccherà ora ai cittadini italiani».
 

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